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POLITICA

Aree Interne, Fioretti (Pd): “Dimensionamento scolastico, un altro colpo al Sud dopo sanità, Pnrr e Fondi Coesione”

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“In questa settimana – e così sarà nelle prossime – si è discusso tanto di dimensionamento scolastico. A una prima e superficiale lettura si potrebbe pensare a una questione tecnica: non è così. Facendosi scudo con la denatalità e il calo degli studenti, il governo assesta un colpo micidiale alla scuola pubblica in tutto il Mezzogiorno, determinando la chiusura di diversi istituti scolastici nelle aree interne e nelle zone montane”.

Così in una nota stampa Floriana Fioretti, capogruppo del Partito Democratico al Comune di Benevento e componente della Direzione Nazionale del Pd.

“Altro che tecnicismo: il dimensionamento – prosegue – ci parla di diritti che vengono meno. Merita sostegno, dunque, l’impegno profuso dalle istituzioni per diminuire le conseguenze del colpo. Soprattutto qui, nel Sannio. Le aree interne sono territori che soffrono in maniera amplificata le difficoltà ataviche del Sud Italia. E quello che sta accadendo ora con la scuola, lo abbiamo già visto succedere con la sanità. Anche qui le scelte del governo Meloni aggravano una situazione già emergenziale. Con il 6,3% sul totale del Pil, la spesa per la sanità pubblica in Italia resta tra le più basse d’Italia. Insomma: la lezione del Covid è stata già dimenticata. Si era detto: più forza alla medicina territoriale, valorizzazione del personale, riduzione dei tempi delle liste di attesa, investimenti nella telemedicina. E invece si procede in direzione opposta, a tutto vantaggio della sanità privata. E poi c’è il Pnrr, altra storia di ritardi e tagli. E’ sempre il Mezzogiorno a pagare il prezzo più alto, visto che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza serviva essenzialmente a questo: a ridurre il gap tra le varie aree del Paese. Ma l’elenco prosegue con il blocco dei fondi di sviluppo e coesione. Un vero disastro!
Occorre reagire, mettendo in campo una visione alternativa del Paese e del Mezzogiorno finalizzata ad arginare l’emigrazione intellettuale e produttiva e restituire una prospettiva concreta a territori – come il Sannio – forti di potenzialità ancora inespresse. Sia che si parli di capitale umano e realtà imprenditoriale sia che si parli di patrimonio storico, ambientale ed enogastronimico”.

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