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Dalla Madonna delle Grazie alle violenze in Francia, il monito di Accrocca: “Non esistono cittadini di serie A e serie B”
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“A noi non sovvengono né voci né formule bastevoli ad esprimere la molteplicità delle obbligazioni contratte per l’onore compartito a questa città nelle corone d’oro con le quali si è coronata la statua di questa beatissima vergine e del suo divin figliolo”.
E’ cominciata così, con le parole di ringraziamento che il 12 aprile del 1723 i Consoli di Benevento destinarono al Capitolo Vaticano per l’incoronazione della Madonna delle Grazie, la solenne messa per la Regina del Sannio.
Fede, tradizione e storia segnano la Concelebrazione Eucaristica presieduta da monsignor Felice Accrocca alla presenza di tante autorità politiche, civili e militari. Ed è proprio l’Arcivescovo di Benevento, con la sua omelia, a spalancare ai temi dell’attualità le porte della Basilica, come di consueto affollatissima.
Lo spunto delle nozze di Cana per evidenziare che c’è vera festa solo dove c’è armonia. E che dunque non possono esistere cittadini di serie A e di serie B. L’incipit di una riflessione che arriva fino ai fatti che stanno scuotendo la Francia:
“La violenza è giustificabile? No, non lo è mai. Ma la violenza di questi giorni è figlia di un’altra violenza, perché non si può sparare un ragazzo perché non si ferma allo stop, come fossimo nel Far West”.
“Mi sono chiesto – ha aggiunto Accrocca – quel poliziotto avrebbe sparato se invece che a Nanterre, banlieu alle porte di Parigi, si fosse trovato in Place de l’Etoile?”
Chiusa l’omelia, la funzione ha vissuto uno dei momenti più attesi, l’accensione – da parte del sindaco Clemente Mastella – del cero votivo con cui la Città di Benevento, ogni anno, ringrazia la sua Patrona per essere stata salvata dal colera del 1836.