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CULTURA

Dallo storico pastificio a ‘Re della notte’. Rosiello e la sua Benevento da ballare: “Anni ’90 favolosi, ma ora ritorno…”

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Non c’era bisogno di nome e cognome. Per tutti, a cominciare dalla stampa, era semplicemente “Il Re delle notti beneventane”. Animatore, organizzatore e direttore di feste ed eventi quando il sole tramontava, pastaio durante il giorno. La prima una passione di gioventù, la seconda un antico amore di famiglia, iniziato nel 1928. Sergio Rosiello è così cresciuto tra discoteche e pastificio. In Città lo cercavano tutti: per un ingresso, per un tavolo, per un privè. “Ho gestito e guidato locali per trent’anni, a Benevento e in provincia. Ho fatto ballare e divertire intere generazioni”.

Cosa ti ha spinto a farlo?

“Questione di Dna”

Quando hai iniziato?

“Il mio percorso è cominciato da pierre, collaborando per una rinomata discoteca del capoluogo, il Kronos. Da un lato la gestione dei tavoli, dall’altro gli eventi. Avevamo anche uno spazio all’aperto, lo sfruttavamo con serate a tema e concerti live. Serate bellissime, ricordo ancora l’esibizione dei Neri per caso, all’epoca uno dei gruppi più importanti e seguiti del panorama musicale italiano. Il delirio”.

Un delirio anche il primo concerto di Capodanno a Benevento

Al Palatedeschi, ero giovanissimo. Numeri strepitosi con gli ingressi, d’altronde portammo in Città nomi come Alexia, Regina: il meglio della dance anni Novanta”.

Il primo grande successo con il Mirò

“Sì, è così. Era il locale più in voga nel Beneventano. Tutte serate all’insegna del divertimento: il cabaret, con I Ditelo voi e Lino Barbieri, per citarne alcuni; la musica live con un gettonatissimo Gaetano Panella, il più amato da Rino Di Domenico e Nicola Mazzoni che con me organizzavano i concerti del venerdì. E ancora i primi karaoke con Gianfranco Catalano: eravamo davvero una bella coppia, cantavano tutti, sembrava di essere allo stadio. Il Mirò si può considerare il primo discobar della città, ancora bene impresso nella memoria di molte generazioni, non solo di beneventani, con un ambiente selezionato e caratterizzato da divertimento puro. Dopo questa esperienza nel capoluogo, attraverso una collaborazione con i proprietari, Walter Vessichelli e Gianluca La Bella, nacque un altro storico locale in provincia e precisamente a San Giorgio del Sannio: il Gossip”.

E’ con lo Smile, però, che i giornali cominciarono a parlare di te come del “Re delle notti beneventane”

“E’ stata la sfida più grande. A partire dal nome, Smile, per una promessa fatta a un amico, nonché proprietario, che voglio ricordare: Franco Chirollo. Arrivava gente da tutta la Campania e da altre zone fuori dal Sannio. Tanti la consideravano la discoteca più trendy del Centro Sud. Portavamo qui tutti i Vip della televisione dell’epoca: Pietro Taricone subito dopo la prima edizione del Grande Fratello, Giorgio Panariello, Alessia Marcuzzi, Gabriel Garko, Eva Grimaldi. Il venerdì, invece, era dedicata al cabaret. Anche qui solo nomi di spessore: Biagio Izzo, Alessandro Siani, Simone Schettino, l’esclusiva per Zelig, Ficarra e Picone, Sconsolata… Un’esperienza meravigliosa. Così come quella del Sayonara, arrivata dopo, per portare la movida nelle colline più “in” del Beneventano”.

Sempre Benevento, sempre il Sannio: mai avuta la tentazione di andare altrove?

“Per gli impegni aziendali e per attaccamento al mio territorio rinunciai a un’opportunità importante, il Forte Village in Sardegna. Dissi di no e mi buttai su una nuova avventura, le serate musicali all’aperto, a bordo della storica piscina di San Marco ai Monti. E qui nessun dubbio sul ricordo più bello: il concerto Gipsy Kings, la loro musica travolgente, una marea di gente in festa che ballava e cantava Bamboleo e Volare”.

Poi, però, hai deciso di ‘mollare’?

“Sentivo che qualcosa stava cambiando. Avevo ragione, considerato che poi le discoteche sono finite”.

Perché?

“I tempi cambiano. Oggi le discoteche sono frequentate solo da una fascia di giovanissimi, per gli altri il divertimento segue logiche diverse. Resta viva, però, la passione per la musica degli anni Ottanta e Novanta. E infatti si organizzano tanti revival”.

Anche sulla pasta, a un certo punto, hai deciso di ‘rompere’ con il passato

“Sì, nel 2010. Lasciai l’azienda nelle mani dei miei fratelli per un nuovo progetto, “Pastai Sanniti”. Progetto riuscito, ho lavorato tanto, in Italia ma molto anche con l’estero: Stati Uniti d’America, Norvegia, Belgio, Francia, Svizzera, Inghilterra. Merito anche di una intuizione riuscita,“La Pasta Stregata”, nata dal connubio con il nostro storico liquore. Poi la pandemia ha cambiato tutto e ho deciso di cedere l’attività”.

E nel frattempo non ti sei fatto mancare una discesa in campo in politica

“Nel 1996. Mi candidai alle comunali con Pasquale Viespoli: tante preferenze e una elezione sfiorata. Ricordo con piacere quell’esperienza, il confronto con tante personalità di livello. E ricordo pure la sorpresa per i tanti voti ricevuti. E infatti mi chiesero di ricandidarmi, in seguito. Ma rifiutai. Non era il mio mondo”.

Veniamo al presente. E al futuro: c’è un nuovo progetto all’orizzonte?

“Sì, il ritorno è imminente. Sono stato chiamato a dirigere il vecchio complesso del Dg Garden. Si chiamerà “Arcadia garden e restaurant”. Partiremo a giugno con un ristorante braceria-pizzeria e con uno spazio all’aperto dove organizzerò serate: divertimento, musica, Dj set e karaoke.  Anche per dare sfogo alla nostalgia per il passato. Più in avanti, poi, ristruttureremo la storica piscina, creando un ambiente funzionale a eventi esclusivi e cerimonie”.

Parlavi di nostalgia: meglio la Benevento degli anni ’80 e ’90 di quella di oggi?

“Assolutamente, le difficoltà sono evidenti. Lo dimostra il fatto che tante attività oggi chiudono, all’epoca invece aprivano. Erano altri tempi: ci divertivamo, vivevamo il presente e non temevamo il futuro”.

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