Centrodestra, la Lega predica unità: “Errore non rispondere al nostro invito. Provinciali? Priorità è fermare il mastellismo”

“Speriamo anche qui possa soffiare presto quel vento di cambiamento che ci ha portato alla guida del Paese”. E’ l’auspicio di Luigi Bocchino, segretario provinciale della Lega nel Sannio che fa il punto sullo stato di salute del Carroccio nel Beneventano e lancia la sfida in vista delle sempre più probabili elezioni provinciali del 2024: “La priorità è liberarci dal “mastellismo” – sottolinea. Occorre, però, l’unità delle forze del centrodestra. Unità che al momento resta nel campo delle intenzioni.

Segretario, allora, un anno fa la sua elezioni ai vertici del partito: un primo bilancio?

“La Lega cresce nel Sannio ed a Benevento città. Hanno aderito già una trentina di amministratori: ci aspettiamo molto dalle prossime elezioni amministrative dove saremo presenti in tutti i comuni al voto. Speriamo che anche nel Sannio si possa registrare quella ventata di cambiamento che ci ha portato alla guida del Paese”. 

Dopo il successo alle elezioni politiche, in tanti si aspettavano una ‘riscossa’ del centrodestra anche nel Sannio. L’impressione, però, è che Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia continuino a giocare ognuno per conto proprio. Del tavolo di coalizione, d’altronde, si sono perse le tracce.

“La Lega con un deliberato del suo direttivo provinciale aveva chiesto sia a Forza Italia che a Fratelli d’Italia di convocare un tavolo del centro-destra in vista delle elezioni di maggio. Nessuno dei due partiti ha però dato seguito all’invito: ed è stato un male in quanto il popolo del centro-destra ci chiede di essere uniti in una provincia difficile come la nostra dove sono presenti ancora vecchi dinosauri della politica che hanno fatto arretrare di molto le posizioni del Sannio”.

Il ministro Calderoli ha annunciato per l’autunno il via libera alla riforma delle Province, specificando che si tornerà a votare nel 2024. Dando per scontato che il centrodestra si presenterà unito, la Lega potrebbe rivendicare la candidatura a presidente? D’altronde siete gli unici, oggi, a essere privi di una rappresentanza istituzionale.

“L’importante è che si torni al voto popolare in maniera tale che protagonisti ritornino ad essere i cittadini e non le consorterie dei partiti. Le province non sono un peso ma una risorsa soprattutto per chi, come il Sannio, è completamente marginalizzato da De Luca e dai suoi valvassini locali. Le vicende che hanno visto coinvolti amministratori provinciali certamente hanno scalfito il ruolo e l’immagine dell’Ente e dimostrato che il consociativismo non mai paga in termini politici. L’obiettivo è quello di liberare definitivamente il Sannio dal “mastellismo” dedito alla mera gestione del potere senza alcuna ipotesi ideale, seria e credibile di sviluppo della nostra comunità. Bisogna invertire la tendenza, e più che le rivendicazioni di partito, conta l’unità della squadra e la forte sinergia con il governo nazionale che è deputato a dare risposte a Benevento dopo anni di dimenticanza e fumo”. 

Quanto ai temi, a palazzo Mosti è attesa per maggio la convocazione del Consiglio Comunale aperto sulla sanità e da più parti si auspica un’azione unitaria della politica: la Lega è pronta a fare la sua parte?

“Abbiamo denunciato da tempo la crisi della sanità sannita sia in termini di competitività quanto di immediata vicinanza ai problemi di salute del cittadino. Dobbiamo constatare che mentre a Salerno De Luca costruisce il nuovo policlinico con oltre 500 milioni e più di investimenti nel Sannio si smantella l’ospedale San Pio: e certo non servono alla gente gli ospedali di comunità tipo quello di San Bartolomeo in Galdo. Nella sanità, come in altri settori, va ridisegnata la presenza del Sannio in Campania: o per meglio dire come ritrovarci con i molisani in una nuova regione delle aree interne e degli Appennini che dia il giusto valore alla nostra storia ed ai nostri valori”.