CRONACA
Minacce e violenza contro operatrici di un centro accoglienza: non doversi a procedere per 8 stranieri

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I fatti sarebbero accaduti nel mese di febbraio 2017, e all’epoca ebbero risonanza nella città, avendo visto come protagonisti diversi migranti ospitati in una struttura ricettiva, allora utilizzata per l’accoglienza dei richiedenti la protezione internazionale.
Ebbene, oltre circa 8 ragazzi, stando alla ricostruzione dei fatti formulati dalla accusa a seguito della denuncia delle persone offese, avrebbero posto in essere atti di violenza (in concorso tra loro, con minaccia e violenza) ai danni delle operatrici della struttura “circondandole e spingendole con forza, protestando per il mancato gradimento del cibo, costringevano entrambe le operatrici a subire la loro reazione violenta e a non allontanarsi dalla struttura, sino all’intervento delle forze di Polizia. Il tutto con l’aggravante di aver commesso il fatto in più persone”.
Attimi di terrore e concitazione che riuscirono a ritrovare la calma, solo dopo che le forze dell’Ordine avevano proceduto a condurre nei locali della Questura i soggetti identificati quali presunti colpevoli dell’episodio.
Tuttavia, a fare chiarezza sull’accaduto è stata l’attività svolta dai legali incaricati, avvocati Davide D’Andrea (quest’ultimo anche per delega dell’avv. Massimiliano Cornacchione) e Carmen Gerarda Vetrone, a seguito della quale il Tribunale – nella persona del dott. Nuzzo -, sposando la ricostruzione giuridico-fattuale della difesa, ha pronunciato sentenza di non doversi procedere ai danni degli imputati, riqualificando i fatti di causa ed il relativo capo di imputazione.