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Il Sannio al voto tra rese dei conti, rivincite, corse in solitaria e candidati ‘fake’

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Quattordici comuni al voto, 45mila elettori chiamati alle urne, 30 candidati sindaci reali e 10 ‘fake list’. Sono i numeri delle amministrative 2023 nel Sannio.
Particolarmente atteso l’esito della consultazione a Montesarchio, ‘capitale’ della Valle Caudina e secondo centro più popoloso della provincia dopo il capoluogo Benevento.
Si parte da una certezza: non sarà più Franco Damiano (neanche candidato al Consiglio) a indossare la fascia tricolore. In campo c’è la sua ultima ‘vice’ Annalisa Clemente. Un errore, però, considerare la candidata sindaco di “Futuro Montesarchio” quale naturale espressione della maggioranza uscente visto che al suo fianco ci sono solo tre esponenti della passata amministrazione. Ben sei quelli che hanno scelto di essere tra i ‘13001’ di Carmelo Sandomenico. Una sfida tra civiche, dunque, ma con un dato politico che merita una sottolineatura: con Sandomenico si sono schierati ufficialmente Partito Democratico, Azione, Fratelli d’Italia e Forza Italia.
Altro ‘faccia a faccia’ su cui sono puntati gli occhi degli operatori politici è quello che a Ceppaloni vede contrapposti il sindaco uscente Ettore De Blasio e il suo predecessore Claudio Cataudo. Una resa dei conti visti gli accadimenti dello scorso settembre, quando – subito dopo le elezioni politiche – il forzista Cataudo si dimetteva da ‘vice’, contestando a De Blasio di non averlo difeso dagli attacchi ricevuti da Clemente Mastella in campagna elettorale. Ora punta a ‘detronizzarlo’, forte del sostegno garantitogli dai suoi ex avversari dell’opposizione.
Tempo di elezioni anche a Morcone, per numero di elettori il più importante centro al voto dopo Montesarchio. E qui si annuncia un match infuocato tra chi cerca il ‘bis’, l’uscente Luigino Ciarlo e chi aspira al ‘tris’, Costantino Fortunato, già sindaco nel 2008 e nel 2013.
Puntano invece alla terza elezione consecutiva Fabio Massimo Leucio Romano a San Salvatore Telesino – dovrà vedersela con Leucio Porto e Alfonso Abitabile -, Nascenzio Iannace a San Leucio del Sannio – Roberto Paradiso e Umberto Iannace i suoi competitor – e Gianfranco Rinaldi a Pontelandolfo: contro di lui c’è Ovidio Valerio Testa, figlio d’arte, suo padre Cosimo vinse nel 2007 e nel 2012.
Aspira al libro dei guinnes Giuseppe Bozzuto a Castelpagano. In campo ci sarebbe anche un altro Bozzuto, Donato, ma non sarà certo lui a impedire al sindaco uscente la quinta elezione dopo i successi nel 2001 (poi annullato), 2003, 2008 e 2018.
Sulla scia di Bozzuto troviamo Raffaele Scarinzi, sindaco uscente e ricandidato a Vitulano. Scarinzi la fascia tricolore l’ha già indossata tre volte: nel 2012 e – dopo l’intervento del Tar nel 2013, oltre che negli ultimi cinque anni. Per conservarla ancora dovrà aggiudicarsi la sfida lanciatagli da Felicita Palumbo.
Corsa in solitaria, a San Lorenzo Maggiore, per Carlo Giuseppe Iannotti, altro uscente: bottiglia di spumante già in frigo, dovrà attendere solo il raggiungimento del quorum per stapparla. A Frasso Telesino, invece, contesa ‘classica’: da un lato le ambizioni di conferma di Pasquale Viscusi, dall’altro quelle dell’oppositrice Evelina Grifone.
Detto di Montesarchio, solo in altri tre dei 14 comuni al voto si ha già contezza del fatto che la fascia tricolore cambierà padrone. E’ il caso di Bucciano, dove è giunta a termine l’era Matera, almeno quella di Domenico – ora senatore di Fratelli d’Italia. Il suo gruppo ha puntato allora su un altro Matera, Pasquale. Il trionfo della continuità passa per le sue capacità di superare Vincenzo Iuliano e Vincenzo Mennito, gli altri due candidati a sindaco.
Sarà un nuovo primo cittadino, poi, a guidare le sorti delle comunità di Ponte: sul ring Giuseppe Corbo – che ha in squadra il sindaco uscente Marco Fusco – e Antonello Caporaso. Situazione analoga a San Lupo, con Franco Mucci candidato al Consiglio per Concetta Di Palma. A opporsi alla continuità è Francesco Valerio Valente.
Ma le vicende di San Lupo tornano buone anche per raccontare una ormai tradizionale – e sempre biasimevole – disfunzione del sistema. Detto di Di Palma e Valente, ai nastri di partenza ci sono altre quattro liste, tutte composte da candidati estranei al territorio. “La legge è legge”, per citare un film reso indimenticabile da Totò e Fernandel. Anche quando consente a migliaia di persone (mica succede solo a Benevento) di approfittare di una norma bizzarra (nei comuni con meno di mille abitanti non occorrono firme per presentare una lista) per ottenere un ‘buono vacanze’ (retribuito) dal lavoro. E’ il caso di San Lupo, è il caso di Arpaise dove in pista ci sono l’uscente Vincenzo Forni Rossi e Sergio Pignatiello. E sei candidati ‘fake’.