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Calcio

‘Cronaca di una morte annunciata’: la crisi della Strega vista da Palazzo Mosti

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Il più ottimista vede ormai le chance di salvezza “ridotte al lumicino”. Sulle vicende del Benevento Calcio, come naturale che sia, gli umori dei consiglieri comunali-tifosi rispecchiano quelli della torcida giallorossa. Stravince – per dirla con Gramsci – il “pessimismo della ragione”. L’unica speranza reale è che alla quasi certa retrocessione non faccia seguito un disimpegno del patron Vigorito.

Il giro di pareri non può che partire da Enzo Lauro, consigliere con delega allo Sport del Comune di Benevento. “Un’annata storta. Le responsabilità? Da dividere tra tutti, come giusto che sia”. C’è sempre un “ma”, però. “Certo che la società ha sbagliato, ma i calciatori si stanno esprimendo su standard decisamente inferiori al loro valore. Qualcosa non va. Lo dimostra il fatto stesso che le speranze in queste ultime partite siano state tutte riversate su un giovane di 17 anni…“. Porte chiuse alla fiducia? “Oddio, fino a che la matematica non ci condanna… Nel caso, però, una statua ad Agostinelli sarebbe d’obbligo”. Più facile, in realtà, pensare a una ripartenza: “So che è complicato ma non bisogna abbattersi. Quando e se sarà… bisognerà subito reagire, mi auguro sempre con Vigorito presidente. E con una società meglio organizzata, per ruoli e competenze”.

Restando tra le file della maggioranza mastelliana, a prendere la parola è Luigi Scarinzi: “La squadra è stata costruita male, le campagne acquisti sono state completamente sbagliate, in estate come a gennaio quando ci siamo addirittura indeboliti. E ancora: i cambi di allenatore non hanno prodotto nulla e la scelta di Cannavaro mi è sembrata più dettata da logiche di marketing che da ragioni tecniche”. La situazione attuale, dunque, rappresenta “la somma degli errori commessi”. E ora? “Ora si marcia speditamente verso il ritorno in Serie C. Non vedo tante possibilità, soprattutto perché la squadra ha qualcosa che non va, nella testa e nelle gambe. Peccato perché in B eravamo diventati una sorta di squadra d’elite”. Il futuro? “Con Vigorito, per una pronta risalita in cadetteria”.

Vizzi Sguera la sua rabbia per l’epilogo che sta prendendo la stagione della Strega l’ha già esternata sui social. Concetti chiari che l’esponente dell’opposizione non fa fatica a ribadire: “La mia critica è innanzitutto per i calciatori del Benevento, irrispettosi nei confronti della Città che li ha ospitati e soprattutto verso chi li ha lautamente e puntualmente pagati. Non voglio generalizzare ma sono diversi i giocatori che mostrano un completo disinteresse per i destini giallorossi. Per il resto, penso si possa parlare tranquillamente di cronaca di una morte annunciata. La partita con la Spal ha fatto seguito ad altre gare anonime, la solita squadra priva di voglia e organizzazione. Sperare nella salvezza, in queste condizioni, è impossibile”. Da tifoso, però, le dimissioni non sono una opzione percorribile: “Speriamo di tornare allo stadio a divertirci, sempre con Vigorito presidente. Mi piace pensare a un prossimo campionato di vertice, per tentare l’immediata riconquista della Serie B, categoria che la Città di Benevento merita”.

“In campo mi sembra di vedere undici personaggi a caso, più che una squadra di calcio” – è il primo, sprezzante commento della ‘curvaiola’ Marialetizia Varricchio, esponente Pd a Palazzo Mosti. “Anche quando l’approccio sembra quello giusto, ci ritroviamo ben presto a fare sempre le stesse azioni, sempre senza concludere. Il gol di Foulon, domenica, è arrivato come un miraggio nel deserto, cogliendoci di sorpresa”. Sul banco degli imputati, più che gli allenatori – “con questo materiale fare di meglio era difficile” – finiscono “i calciatori e chi li ha scelti”. “Con la Spal – aggiunge la consigliera dem – doveva essere la gara della speranza, contavamo su una squadra battagliera e invece nulla. La contestazione ci sta tutta”. C’è ancora spazio per una briciola di ottimismo? “Mah, da tifosa, vediamo sabato… “. La chiosa, anche in questo caso, è sulla stagione che verrà: “Vigorito? Spero resti. Ma deve esserne convinto lui, non dobbiamo convincerlo noi. Restare tanto per restare non avrebbe senso… “.

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