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Comune di Benevento

Via libera al nuovo Piano di Protezione Civile del Comune di Benevento

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Il Consiglio Comunale di Benevento ha approvato questa mattina all’unanimità l’aggiornamento del Piano di Protezione Civile del capoluogo sannita, già approvato con D.C.C. n. 18 del 21/04/2016. L’aggiornamento ha recepito la normativa nazionale del Nuovo Codice di Protezione Civile (D. Lgs. n.1/2018) oltre che la direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 30 aprile 2021 “Indirizzi per la predisposizione dei piani di protezione civile ai diversi livelli territoriali”.

Come si sa, in Italia la Protezione Civile è un servizio organizzato su quattro livelli di competenza e responsabilità. Il primo è quello comunale: il Sindaco è la prima autorità di Protezione Civile, la più vicina al cittadino, ed ha la responsabilità di vigilare e affrontare, con le risorse e gli uomini di cui dispone, i primi momenti di difficoltà o le situazioni molto localizzate. I successivi livelli di
competenza sono quello provinciale, regionale e, infine, nazionale.

La pianificazione di protezione civile – ai diversi livelli territoriali – è l’attività di prevenzione basata sulle attività di previsione e di identificazione degli scenari di rischio ed è finalizzata alla definizione delle strategie operative e del modello di intervento contenente l’organizzazione delle strutture per lo svolgimento delle attività di protezione civile e della risposta operativa per la gestione degli eventi calamitosi.

La gestione dei rischi di protezione civile comprende il susseguirsi di attività di natura diversa, schematicamente suddivise e ricondotte a quattro fasi che compongono un unico ciclo, in cui lo sviluppo di ciascuna fase condiziona le azioni della successiva in maniera continua. Le fasi del ciclo di sono: previsione, prevenzione, gestione dell’emergenza e superamento dell’emergenza.

Il piano nasce da uno studio sulla vulnerabilità del territorio, sulla possibilità che questo sia investito da un evento calamitoso e sull’analisi del rischio massimo ipotizzabile. Il piano permette di: individuare le diverse ipotesi di rischio e le aree di criticità; di eliminare o ridurre il danno agendo sugli effetti e sulle cause degli eventi; di sottrarre i soggetti agli effetti dannosi dell’evento calamitoso e di organizzare il coordinamento e la gestione dell’emergenza per soccorrere la popolazione e ripristinare normali condizioni di vita.

Il Piano, in sostanza, deve rispondere alle seguenti domande: cosa può succedere? cosa devono fare le istituzioni? cosa deve fare il singolo cittadino? E’ strutturato in quattro parti: Parte A – Parte generale. Raccoglie tutte le informazioni relative alla conoscenza del
territorio e alle reti di monitoraggio presenti, finalizzate all’elaborazione dei possibili scenari di danno che possono verificarsi nell’area in esame; Parte B – Scenari di evento e di rischio; Parte C – Lineamenti della pianificazione. Individua gli obiettivi da conseguire per organizzare un’adeguata risposta di protezione civile al verificarsi dell’evento e indica le Componenti e le Strutture Operative; Parte D – Modello di intervento. Indica l’insieme, ordinato e coordinato secondo procedure, degli interventi che le Componenti e le Strutture Operative di Protezione Civile individuate nel Piano attuano al verificarsi dell’evento.

Inoltre è prevista una fase di formazione e di diffusione del piano, una app specifica per la gestione delle emergenze e l’apposizione di cartellonistica permanente necessaria indicare le aree con funzioni di protezione civile che sono: aree di attesa: sono luoghi di primo ritrovo per la popolazione e di ricongiungimento per le famiglie a seguito di un evento calamitoso oppure, in fase di allarme, a seguito di ordine di evacuazione, e dove viene istituito un punto informativo e di prima assistenza (bevande calde, coperte, ecc.), in attesa di essere sistemata presso le aree di accoglienza o ricovero o del rientro nelle abitazioni in caso di cessato allarme. Sono contraddistinte dal colore verde; ne sono state individuate complessivamente 105 sul territorio comunale; aree di ricovero: sono quegli edifici presenti sul territorio che possono essere immediatamente disponibili per assicurare un ricovero coperto di breve e media durata per coloro che hanno dovuto abbandonare la propria abitazione. Sono contraddistinte dal colore rosso e sono complessivamente 18 sul territorio comunale; aree di ammassamento di soccorritori e risorse: rappresentano i centri di raccolta di uomini e mezzi, ove saranno allestiti, in situazioni d’emergenza, i campi base delle strutture operative operanti su territorio: VV.F.F., FF.AA., C.R.I., Colonna Mobile del Volontariato ecc. Sono contraddistinte dal colore giallo e sono complessivamente 24 sul territorio comunale; aree miste ricovero / ammassamento: contraddistinte dal colore rosso/giallo, sono complessivamente 8 sul territorio comunale.

Cuore del piano di protezione civile è il modello di intervento, costituito dall’insieme delle procedure che le Componenti e le Strutture Operative di Protezione Civile devono avviare al verificarsi del singolo evento calamitoso per l’attivazione del Piano. In particolare il modello d’intervento: individua le competenze e i responsabili nei vari livelli di comando e controllo; definisce le fasi nelle quali si articola l’intervento di protezione civile; individua le strutture operative e definisce eventuali concorsi di Enti ed Amministrazioni che devono essere gradualmente attivate. 

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