Comune di Benevento
Debiti, i mal di pancia della maggioranza: Farese invoca chiarezza, per Picariello “è l’ultima volta”
Come da previsioni della vigilia è sul riconoscimento dei debiti fuori bilancio che in Consiglio Comunale il tono della polemica si è alzato. E al di là delle appartenenze, da più parti dell’Aula è partita la richiesta – indirizzata ai vertici amministrativi di palazzo Mosti – di fare qualcosa per arginare quello che sembra un fiume in piena, considerato che settimana dopo settimana si sommano debiti a debiti.
E anche tra i banchi della maggioranza, dove pure al momento della votazione è prevalsa la ragione di stato, non sono mancate le contestazioni. Il primo a prendere la parola è stato – per Noi Campani – Francese Farese: “Occorre verificare l’ammontare complessivo di queste partite debitorie. Perché se è vero, come è vero, che per la maggior parte dei casi parliamo di piccole somme, è anche vero che queste schede continuano a moltiplicarsi. Ma l’aspetto più importante riguarda le azioni poste in essere, o che si intende porre in essere, per verificare eventuali responsabilità amministrative e contabili rispetto a vicende – in molti casi paradossali – che oggi si traducono in debiti fuori bilancio”.
Ma restando alle file mastelliane, ad alzare ulteriormente i toni è stato l’intervento di Antonio Picariello: “Questa è l’ultima volta che voterò i debiti fuori bilancio, altrimenti sarò costretto a ricorrere alla Corte dei Conti per denunciare una sciatteria che incide sulla performance amministrativa e politica del Comune. Non è più tollerabile questa situazione, ci sono dirigenti che scaricano le proprie paturnie su chi lavora alacremente nell’interesse della cosa pubbliche”.
A rassicurare tutti, o almeno a provarci, è stato nelle sue conclusioni il segretario generale Riccardo Feola: “Sono evidenti le responsabilità da parte degli uffici, ma bisogna andare a vedere caso per caso. Alcune situazioni sono inaccettabili. Occorrono soluzioni e io sarò il primo a dare delle indicazioni chiare nei confronti dei dirigenti sulle cose che non si potranno più fare, soprattutto in relazione al personale. Idem per l’Avvocatura su determinate azioni utili a prevenire il contenzioso”.