Featured
Il centrodestra unito vince ovunque. Ma nel Sannio è fermo all’Anno Zero

Ascolta la lettura dell'articolo
Prova superata per il centrodestra. I successi alle elezioni regionali nel Lazio e in Lombardia danno nuova linfa all’alleanza che dallo scorso ottobre governa palazzo Chigi. A festeggiare, in particolare, è ancora una volta Fratelli d’Italia, nettamente il partito preferito dagli elettori ma sorridono pure Lega e Forza Italia. Risultato prevedibile, considerate anche le divisioni delle varie opposizioni.
Unica nota stonata, il dato dell’affluenza: non bassa, ma bassissima. Per il resto, dal voto nelle due regioni più popolose d’Italia arriva un messaggio in continuità con le politiche del 2022. Non serve una laurea in Scienza delle Leggi Elettorali, d’altronde, per comprendere che in un sistema maggioritario vince chi si unisce e perde chi pensa di fare da sé. Lezione buona per il centrosinistra, ovviamente, ma anche per un centrodestra che non sempre e non ovunque fa prevalere le ragioni dello stare insieme.
Ed è certo il caso del centrodestra sannita. Deluse, fin qui, le aspettative di quanti, la mattina del 26 settembre, immaginavano un ritorno prepotente del Cdx sullo scenario politico locale. Si dirà: è presto! Sarà anche vero, ma ci riserviamo il dubbio che non sia il tempo il problema. Non quello principale, almeno. Piuttosto, la sensazione è che nel Beneventano il centrodestra semplicemente non esista. Non come coalizione, non come alleanza, non come squadra.
La situazione è rimasta ferma alla scorsa estate, al tentativo – miseramente fallito – di trovare una forma di sintesi in vista delle provinciali di luglio. Poi ognuno per la sua strada. Non ha fatto eccezione neanche la campagna elettorale: provateci a cercare sul world wide web una foto che ritrae insieme i responsabili provinciali della triplice nell’imminenza del voto, Google non vi restituirà nulla. E la musica non è mutata neanche con l’elezione in Parlamento di Domenico Matera e Francesco Rubano.
Attenzione: non è l’impegno o l’attività dei due parlamentari a essere in discussione. Il punto è che insieme neanche una nota stampa hanno mai firmato. E di temi per portare avanti una battaglia comune ce ne sono: gestione del servizio idrico e sanità, per citarne due. O magari una bella conferenza stampa per spiegare ai sanniti le ragioni per cui l’Autonomia Differenziata rappresenta una sfida da cogliere e non il peggiore dei mali, per dirne un’altra. E invece niente di niente. Quasi a cristallizzare un passato fatto di screzi, polemiche e incomprensioni. Eppure arriverà, giocoforza, il momento in cui ignorarsi non sarà possibile. Magari con il ritorno delle elezioni “vere” per la Provincia o per il voto a palazzo Mosti. Non sarebbe meglio avviarsi per tempo, dunque?