Pallavolo
Volley Serie B1, l’Olimpia cade in casa: Melendugno passa con un secco 3 a 0
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Lo avevamo detto. Dopo la sfida interna contro il Terrasini, il trittico di gare – non ancora conclusosi – che attendeva l’Olimpia Volley San Salvatore Telesino nel girone E di Serie B1, sarebbe stato dall’altissimo coefficiente di difficoltà. Sano realismo e non portatori di cattivi presagi. Lo annunciavano, infatti, i roster di due squadre importanti. Gara complicata ad Arzano sempre più prima in classifica e gara ostica contro un Narconon Melendugno che può contare anche sull’esperienza di Valeria Caracuta che ha vestito diverse volte la maglia della nazionale. Di certo, queste due gare non minano la forza e la consapevolezza dell’Olimpia che in questa parte di campionato ha dimostrato di avere qualità importanti e di poter competere nei piani alti della classifica. Non resta per mister Eliseo che continuare a lavorare quotidianamente su schemi e testa delle atlete telesine che pagano, almeno in questa occasione, un approccio alla gara non certo dei migliori. Già dalle prime battute, infatti, Melendugno ha cercato di indirizzare il match poi terminato con un secco 3 a 0 (12 – 25; 18 – 25; 23 – 25; i parziali) in favore delle pugliesi che agganciano in classifica al quarto posto proprio l’Olimpia ferma a 12 punti.
Le scelte – Coach Eliseo manda in campo la miglior formazione possibile con capitan Barbara Bacciottini in cabina di regia, Raquel Ascensao Silva nel ruolo di opposto, Ylenia Vanni e Marlene Ascensao Silva al centro, Kerol Milano e Lorenza Russo come batteria di attaccanti e Alessia Luraghi nel ruolo libero. Restano a disposizione Fuoco, Picariello, Maresca e Borrelli. Mister Napolitano invece ha solo l’imbarazzo della scelta nel sestetto base schiera Caracuta al palleggio con Stival, Zingoni, Antignano, Morciano e Oggioni come libero. A disposizione restano Salimbeni, Troso, Favero e Marra.
La gara – Una splendida giornata non è, parafrasando Vasco, per l’Olimpia Volley San Salvatore Telesino che sul parquet del Palazzetto di via Cortopasso lascia una prestazione sottotono soprattutto per quanto riguarda l’aspetto mentale e l’approccio alla gara. Ciò favorisce subito le pugliesi della Narconon Melendugno che dalla loro, invece, fanno subito valere la potenza di fuoco di Antignano e l’esperienza internazionale di Caracuta. Pronti via e l’onda d’urto delle salentine travolge letteralmente l’Olimpia che non ha la forza e il tempo di reagire. Il break piazzato è pesantissimo e abissale +9 (20-11) e per le telesine non c’è margine di manovra. Anzi, il vantaggio si amplia fino al definitivo 25 a 12 che regala il set a Melendugno. Nel secondo set sostanzialmente cambia la musica ma non l’atto finale. Il set scorre via equilibrato fino alle battute finali quando Melendugno piazza la zampata con due ace e allunga. L’Olimpia resta ammutolita e le pugliesi concludono agevolmente il set fino al 25 a 18. La gara è ormai compromessa ma l’Olimpia non molla. La reazione più di orgoglio e nervosa, che organizzata, dell’Olimpia costringe Melendugno a sudare l’ultimo set. Infatti l’Olimpia risponde colpo su colpo, si porta avanti nella prima parte ma poi viene rimontata nuovamente. Nel finale Melendugno al terzo match point riesce a chiudere la gara e portarsi a casa l’intera posta in palio. Le telesine ora dovranno recuperare le forze, analizzare cosa non abbia funzionato e prepararsi ad un altro match difficile a Roma contro il giovane e temibile Casal de Pazzi che precede in classifica di un punto proprio le telesine.
Le reazioni – Sconsolato a fine gara coach Francesco Eliseo che si è sgolato per tutta la partita alla disperata ricerca di cambiare l’inerzia di una gara difficile: “Voglio fare i complimenti a Melendugno – ha detto il tecnico – che ha preparato la partita alla grande. Al momento abbiamo poche soluzioni ma questo non è un alibi. Si doveva fare molto meglio cercando di essere più incisivi in battuta e in attacco. Questo ci è riuscito a tratti nel corso della gara. Un po’ meglio nel terzo set ma complice anche un loro calo. Al momento però la disamina a caldo è carica di nervosismo. Abbiamo tanto, tanto da lavorare e dovremmo farlo senza risparmiarci”.