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Anpi, alla Cgil incontro con il sociologo Fiorenzo Parziale

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Dopo due anni di pandemia si è tenuto venerdì 18 novembre, presso il salone “Di Vittorio” della CGIL a Benevento, il primo dei sei incontri previsti dal ciclo di seminari dell’Officina “Maria Penna”.

Un incontro, introdotto da Nicola Sguera e dal Presidente provinciale Amerigo Ciervo, che è stato molto partecipato e che ha portato a riflettere sul mondo della scuola.

“Bisogna investire nelle politiche scolastiche a partire dalle scuole dell’infanzia”. Ha spiegato il sociologo Fiorenzo Parziale, ricercatore presso l’Università La Sapienza di Roma. “Questa è l’unica ricetta che potrebbe seriamente modificare il quadro preoccupante che emerge dalla lettura dei dati e che mettono in crisi la vulgata del “merito” e delle “eccellenze” da premiare. C’è ancora scarsa attenzione alle diseguaglianze sociali, e questa è la principale causa del quadro scolastico e universitario italiano, con poche luci e tante ombre, dove trionfano periodicamente parole ambigue come “competenze”, ha concluso Parziale.

Guardando ai crudi numeri, quindi, si scopre che la narrazione neoliberista secondo cui investire nella scuola ha ricadute positive sulle società, sia falsa. Parziale ha mostrato come accada esattamente il contrario: è una società più equa con un solido welfare a far migliorare scuola e università. In caso contrario, ed è purtroppo quel che si verifica nella società italiana da almeno vent’anni, sarà il “capitale culturale” dello studente (e, dunque, la famiglia che ha alle spalle) a fare le differenze. La politica, di destra e di sinistra, ha avallato le richieste di una scuola strettamente legata al mondo del lavoro, creando danni importanti: tecnici e professionali, ad esempio, sono divenuti ghetti per immigrati e figli di classi meno abbienti, i licei non hanno più prodotto pensiero “critico”. È anche vero che la “retorica” universalistica può, talvolta, ingenerare pericolose illusioni, ciò nonostante, contro l’ambigua nozione di “società della conoscenza” (inevitabilmente pensata dalle e per le élite), solo docenti con tali aspirazioni universaliste e inclusive, consapevoli di poter contribuire alla formazione di soggettività critiche e non meri “addestratori”, possono essere speranza di una scuola che sia “utopia concreta”. Il prossimo appuntamento dell’Officina è per i primi di gennaio, quando sarà presentato il terzo volume di “Sentieri di Resistenza”. Il calendario verrà aggiornato sulla pagina Facebook dell’ANPI.

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