CRONACA
Piazze di spaccio a Benevento e in provincia: sei persone ai domiciliari

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Sei persone ai domiciliari per illecita detenzione e spaccio continuato di stupefacenti. Questo il bilancio dell’operazione eseguita in mattinata dai carabinieri, all’esito di una complessa attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento. Impiegati 50 militari, supportati da unità cinofile.
In manette: Alfredo Mucci, 45enne di Benevento; Osvaldo De Cristofaro, 36 anni, residente a Sant’Angelo a Cupolo; Gildo De Luca, 44 anni, residente a Sant’Angelo a Cupolo; Chiara De Luca, 34 anni, residente a Sant’Angelo a Cupolo; Luca Senneca, 28 anni, di San Nicola Manfredi; Roberto Barricelli, 37 anni, di Ceppaloni.
Le indagini hanno avuto inizio nel maggio 2020 quando si verificarono, a brevissima distanza temporale l’uno dall’altro, due episodi di incendio a Benevento.
Le immediate investigazioni svolte nonché i successivi ulteriori approfondimenti – compiuti anche attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, servizi di OCP, perquisizione e sequestri, acquisizione di tabulati telefonici, acquisizioni e analisi di telecamere e l’escussione degli acquirenti – hanno fatto acquisire gravi indizi in ordine all’esistenza di una fiorente piazza di spaccio di sostanze stupefacenti creata dagli indagati, capace di soddisfare ogni tipo di richiesta (eroina, cocaina, marijuana, hashish e crack) al prezzo variabile tra un massimo di 80 euro e di un minino di 10 euro. Le modalità operative individuate permettevano la consegna della sostanza ai clienti previo contatto telefonico e successivo appuntamento per incontrarsi di persona.
In particolare è stato possibile ricostruire il modus operandi degli indagati, i contatti con la clientela, la quotidiana attività di spaccio. Ed infatti gli elementi raccolti hanno permesso di individuare vere e proprie piazze di spaccio di sostanze stupefacenti nel capoluogo e nei piccoli paesi limitrofi (in particolare, San Nicola Manfredi e Sant’Angelo a Cupolo) nell’arco temporale tra il giugno 2020 ed il gennaio 2021. Del resto sono emersi frequenti contatti non solo tra gli indagati e gli acquirenti ma anche tra gli stessi indagati permettendo, quindi, di ipotizzare una sorta di sinergia tra gli stessi, finalizzata alla realizzazione di una solida rete di spaccio.
Del resto, dagli accertamenti espletati in ordine alle condizioni socio-economiche degli indagati, con riferimento particolare all’attività lavorativa svolta, al reddito percepito ed al tenore di vita condotto, è emerso che verosimilmente essi vivano con i proventi dell’attività delittuosa. Sulla scorta degli elementi raccolti, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Benevento emetteva il provvedimento cautelare degli arresti domiciliari, ravvisando che i sequestri effettuati, i servizi di osservazione, controllo e pedinamento non erano serviti a far desistere gli indagati dai propositi criminosi.