Serie B bellissima: finale al cardiopalma tra incroci ‘pericolosi’ e outsider agguerrite

Ai nastri di partenza dell’attuale stagione, fiumi di inchiostro vennero versati sull’elevato coefficiente di difficoltà di un torneo cadetto dall’esito finale particolarmente arduo da prevedere, ma alzi la mano chi, a tre turni dal sipario, avrebbe ipotizzato una simile, infernale bagarre ai piani alti della graduatoria.

Per le prime cinque della classe si prospetta un rush finale al cardiopalma, e pur senza scadere nella stucchevole retorica sportiva della singola gara da affrontare come fosse una finale, appare ovvio che da qui alla fine dei giochi il margine di errore sia praticamente azzerato, e ficcanasare il naso in casa altrui diverrà la più consolidata delle prassi.

Tentiamo, dunque, di spodestare l’imprevedibilità che regna sovrana, armati di condizionale, calcolatrice e tabelle di marcia, strumenti essenziali per un’approfondita disamina di calendario e tenuta generale delle pretendenti al salto di categoria, impresa dai caratteri titanici ma utile ad orientarsi in questo intricato dedalo sportivo che mette in palio, è bene ricordarlo, non solo l’accesso alla massima serie ma anche il miglior piazzamento in griglia spareggi.

IL CAMMINO DELLA STREGA – L’inattesa disfatta del Lecce a Reggio Calabria e il pari maturato nel big match tra Monza e Brescia, hanno restituito prestigio e credibilità alla candidatura del Benevento, ancora occupato a mangiarsi le mani per il tonfo di Cosenza ma allo stesso tempo proiettato verso un trittico conclusivo da cui provare ad ottenere il massimo. L’en plein, infatti, permetterebbe alla Strega di chiudere a 72 punti, un bottino che, con un pizzico di fortuna, potrebbe rivelarsi sufficiente a garantire il secondo posto. Occhio, però, ai prossimi avversari, tutti da prendere con le pinze, a cominciare dalla Ternana di Lucarelli, autentica mina vagante del campionato.

Vero è che le fere, ormai tagliate fuori dalla lotta ai playoff, non hanno più nulla da pretendere e possono già pianificare l’annata successiva, ma sono da considerare la squadra simbolo di questo torneo: folle, imprevedibile e incostante. Donnarumma e soci rappresentano una scheggia impazzita, una compagine in grado di segnare a raffica e incassare reti con altrettanta facilità, ragion per cui sarà di cruciale importanza approcciare in maniera ottimale all’incontro e sbloccare quanto prima il punteggio, anche a rischio di alzare troppo il baricentro ed esporre il fianco a qualche ripartenza ospite.

Da brividi, invece, la successiva sfida di Monza, spartiacque che avrà puntati addosso gli occhi dell’intera comunità cadetta e su cui è francamente superfluo spendere qualsiasi parola. Meglio, invece, mettere tutti in guardia sull’impegno conclusivo contro la Spal, visto che gli estensi hanno gettato alle ortiche il rassicurante margine che avevano accumulato sulla soglia playout e probabilmente arriveranno nel Sannio con l’acqua alla gola e desiderosi di strappare un risultato positivo, altro che tre comodi punti.

LE ALTRE – Accantonati i piani giallorossi, è il momento di approfondire gli scenari avversari. Il percorso meno tortuoso sembrerebbe quello che attende la Cremonese capolista, chiamata prima a spegnere le residue velleità di salvezza di un Crotone incappato in un’annata da incubo, poi ad ospitare un Ascoli che avrà già blindato la qualificazione ai playoff, e infine affrontare in trasferta un Como che non ha più niente da chiedere. Padroni del proprio destino, i grigiorossi con 9 punti brinderebbero al ritorno in A a distanza di 26 anni dall’ultima apparizione.

Si gioca tutto nei prossimi 90 minuti, invece, il Lecce, altro team che centrando l’en plein festeggerebbe senza badare ai risultati altrui, riscattando il clamoroso ribaltone finale dell’anno scorso. I salentini incroceranno tra le mura amiche il Pisa nel match clou del prossimo turno, e se dovessero trionfare avrebbero la strada spianata, visto che i successivi impegni saranno contro un Vicenza in evidente affanno e un Pordenone appena condannato alla C dal Benevento, a cui non resta che incrociare le dita e sperare in un pareggio tra pugliesi e toscani che andrebbe a riscrivere radicalmente il finale di stagione.

Il calendario peggiore tocca al Monza di Berlusconi e Galliani, chiamato ad un tris di gare vietato ai deboli di cuore. Difficile ipotizzare 9 punti per i brianzoli, visto che gli ostacoli sul loro cammino rispondono ai nomi di Frosinone, Benevento e Perugia, con ciociari e umbri in piena lotta playoff.

Discorso pressoché simile per il Pisa, obbligato a fare risultato a Lecce per poi fronteggiare l’arcigno Cosenza e chiudere a Frosinone, augurandosi che i gialloblu abbiano matematicamente ottenuto il pass per gli spareggi. Sembra fuori dalla contesa, infine, il Brescia. Nonostante un calendario tutt’altro che ostico, infatti, le rondinelle potrebbero terminare il proprio percorso al massimo a 71 punti, obiettivamente pochi per sperare nella promozione diretta.

Sulla carta, insomma, a Cremonese e Lecce spetta il ruolo di favorite, con Benevento e Pisa possibili outsider e il Monza leggermente più defilato. In ogni caso, la via da seguire sarà quella di ragionare gara dopo gara, provando a concentrarsi esclusivamente sul rettangolo verde e lasciarsi distrarre il meno possibile da rimpianti e risultati altrui. (Antonio Colangelo)