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Da Rione Libertà: ‘Non siamo solo bacino elettorale’. Da Santa Clementina: ‘Il nostro un quartiere di serie B’

Giuseppe Schipani (Io x Benevento): "Le proposte dei candidati 'spot elettorali', necessario un accordo di rete per risolvere le problematiche della zona". Dell'utilità di una collaborazione concreta e fattiva con i comitati di quartiere è convinto anche il presidente del comitato di quartiere Santa Clementina, Claudio Rocco: "Nonostante la storia e la cultura della nostra zona, siamo dimenticati"

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Rione Libertà è uno dei quartieri più popolosi della città di Benevento, con i suoi 23mila residenti che rappresentano la metà del bacino elettorale di tutta la città: migliaia e migliaia di cittadini che vivono quotidianamente le stesse problematiche di altri quartieri beneventani, a cui si aggiunge rispetto ad altri probabilmente una dose più alta di microcriminalità. Problematiche che vengono percepite in misura maggiore anche in relazione alla densità abitativa del contesto e che sono da anni praticamente irrisolte.

Ne è ben cosciente il presidente dell’associazione Io x Benevento, Giuseppe Schipani, che da 15 anni opera sul territorio di Rione Libertà, denunciando situazioni di degrado, di abbandono e di disagio complessivo, ma, soprattutto producendo un’analisi dei bisogni e delle problematiche e sollecitandone a chi di competenza la soluzione una volta per tutte perché ”chi vuole risolvere – dice – un problema lo studia approfonditamente.”

La tendenza più in voga da parte dei candidati, ad ogni nuova tornata elettorale, è quella di ricordarsi che a Benevento esiste anche Rione Libertà. Il discorso, però, secondo Schipani, vale anche per gli altri quartieri della città, spesso dimenticati dalle istituzioni nell’ordinaria attività amministrativa e lasciati all’impegno e all’azione volontaria di associazioni e comitati. E le stesse sollecitazioni o richieste da parte dei cittadini associati nei vari quartieri rimangono inascoltate dalle istituzioni.

Secondo Schipani, che considera le proposte dei candidati attuali in vista delle prossime amministrative ”i soliti spot elettorali che non trovano incidenza sulle esigenze e sui bisogni di rione Libertà. Chi va ad amministrare la città non può esimersi dal promuovere un progetto integrato di interventi che sia frutto di un accordo di rete e di un tavolo permanente tra le istituzioni, pur presenti nel quartiere, ma che spesso operano solo fine a sé stesse senza apportare un contributo di cambiamento reale.” ”E’ necessario, secondo Schipani, soprattuto uno studio e una analisi complessiva su Rione Libertà.”

Se non c’è un intervento diffuso, se non non c’è coordinamento tra le istituzioni la situazione non cambierà mai. Riteniamo – afferma Schipani – che ci sia un bisogno urgente e non più rinviabile di una tavolo di concertazione permanente, di un’organizzazione di rete e di intercettare le risorse economiche per realizzare un progetto integrato di interventi, che coinvolga tutti gli attori istituzionali dal Comune, alla scuola, all’Università, all’Asl”.

”Interventi isolati – chiosa – rischiano di essere vani e di produrre solo uno spreco di risorse pubbliche.”

Insomma, non si tratta di guardare al quartiere solo come contesto di bisogni materiali, che pure ci sono, ma sarebbe necessario operare un cambiamento di tipo culturale che incida seriamente e concretamente sui problemi di sempre e mai risolti: dalla povertà che ha visto un aumento nella zona di percettori di reddito di cittadinanza, che per Schipani, se da un lato ha dato ossigeno alle famiglie in vera difficoltà, dall’altro ha innescato un meccanismo di assistenzialismo che non aiuta a motivare giovani e adulti a impegnarsi in un nuovi percorsi di formazione e di occupazione. Questo un campanello d’allarme del fatto che nessuno si sta facendo carico del problema.”

Ma di problemi che attanagliano il quartiere da sempre ci sono anche il degrado che si manifesta nell’abbandono degli immobili e in una mancata rigenerazione urbana reale. Salva in parte il recente intervento dell’amministrazione mastelliana sull’affidamento di alcuni spazi come la mediateca all’Arpac che, però, ”se rimangono isolati e fini a sé stessi ovvero funzionali solo all’esercizio dell’ufficio preposto, senza una progettualità e un coinvolgimento dei residenti, non servono a nulla.”

La sicurezza e gli episodi di microcriminalità ”su cui l’associazione ha prodotto numerosi esposti a Procura e Prefetto, la congestione del traffico a causa della vicinanza con il centro commerciale che crea problemi in caso di necessità di soccorsi e sul quale abbiamo proposto strade alternative per le quali, però, serve un’azione seria e concreta dell’amministrazione che non può essere limitata alla pubblica illuminazione”, e poi la tutela del verde, dell’ambiente, i trasporti, la sanità che se vede un lato vede la presenza di un poliambulatorio, dall’altro sconta il prezzo di un forte decentramento delle strutture sanitarie, l’edilizia scolastica precaria da ristrutturare, ma anche una maggiore incidenza dell’istituzione scuola nell’apporto complessivo educativo.”

Sulla necessità di un accordo con i comitati di quartiere converge anche il presidente del comitato Santa Clementina, Claudio Rocco, che invita i candidati sindaci ”a prendere esempio dalle amministrazioni comunali che vanno da Roma in su”: ”Siamo un quartiere con una storia e una cultura importanti, ma siamo considerati di serie B” – dichiara Rocco, proseguendo: ”Santa Clementina è sul tracciato della via Appia Antica, ma, ad oggi, per quanto il Comune di Benevento si sia proposto come soggetto capofila per la valorizzazione dell’Appia, non abbiamo visto ancora nulla di concreto.”

”Eppure – continua – la nostra zona è frequentatissima da turisti e da podisti. Per il futuro è necessario puntare sulla storia e sulla cultura del quartiere, che producono turismo e lavoro, realizzando progetti in collaborazione con il comitato, anche in relazione alla gestione della risorse.”

Uno sguardo orientato al cambiamento e all’impegno concreto, dunque, è quello che viene chiesto dal comitato di quartiere Santa Clementina che ”dell’attuale amministrazione salva pochissimo” e, in particolare per ciò che riguarda ”l’illuminazione pubblica e la pulizia del quartiere, avvenute in ogni caso sempre dopo nostre ripetute sollecitazioni.”

”Nonostante l’amministrazione sia al corrente dei nostri problemi quotidiani, come la carenza di un impianto fognario o l’assenza di una rete di alimentazione a gas per alcune famiglie o l’assenza della fibra ottica o la presenza di un cantiere per i collettori da cinque anni e mai concluso e la chiusura post alluvione del sottopasso – fa presente Rocco, che indica come prioritaria una programmazione e una calendarizzazione degli interventi di manutenzione ordinaria – non ha fatto nulla.”

Ai candidati sindaco, Rocco chiede, dunque, un impegno concreto non solo per quel che riguarda il futuro del quartiere attraverso progetti di sviluppo culturale, ma anche una forte attenzione al quotidiano, a partire dall’implementazione della fibra ottica e dalla risoluzione delle problematiche accennate. La proposta è di una collaborazione attiva e fattiva.

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