CULTURA
‘Cosa rimane’, esordio in narrativa per la sannita Rita Pacilio

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Cosa rimane è il titolo del romanzo della sannita Rita Pacilio uscito il 30 aprile per le Edizioni Augh (Gruppo Utterson), 2021. Si tratta di un romanzo di formazione (drammatico) in cui l’autrice, attraverso i suoi personaggi, tocca tematiche sociali. La vicenda è ambientata negli ultimi anni duemila con rimandi storici che vanno dagli anni cinquanta ai novanta.
Lorena è la protagonista, una donna abituata a fare i conti con i sentimenti eterni: l’amore, la rinuncia, la paura, l’umiliazione, la vergogna, la privazione. È l’incontro con Clara che dà inizio a un’analisi degli avvenimenti del suo passato che ora rilegge illuminati da nuova coscienza. Clara, in punto di morte, le affida la sua borsa, in cui c’è una pennetta usb e un grande segreto. Entrano in scena personaggi come Luca D., l’uomo ombroso conosciuto in rete, gli amici del Centro di ascolto, Mirna e Padre Alfonso e Luca, il senzatetto in fuga da un fallimento familiare che la saluterà con una lettera. Lettera che sembra l’ultimo tassello di una storia di migliaia di lettere, di scritti, di testimonianze d’amore che ora Lorena riconosce come ipotetici sviluppi del resoconto della sua vita. Sarà un video di Clara a metterla di fronte a una decisione molto importante: una caccia al coraggio per dare valore alle sue storie passate, al suo presente che, nonostante tutto, continua a essere carico di sorprese e colpi di scena.
Rita Pacilio (Benevento 1963) è poeta, scrittrice, sociologa, mediatrice familiare. Si occupa di poesia, di critica letteraria, di metateatro, di saggistica, di letteratura per l’infanzia e di vocal jazz. Direttrice del marchio Editoriale RPlibri è Presidente dell’Associazione Arte e Saperi. Ha ideato e coordina il Festival della Poesia nella Cortesia di San Giorgio del Sannio. Sue recenti pubblicazioni di poesia: Gli imperfetti sono gente bizzarra, Quel grido raggrumato, Il suono per obbedienza, Prima di andare, Al polso porto catene, La venatura della viola. Per la prosa poetica: Non camminare scalzo, L’amore casomai. Per la saggistica: Pretesti danteschi per riflettere di sociologia. Per la narrativa: Cosa rimane. Pubblicazioni di letteratura per l’infanzia: La principessa con i baffi, Cantami una filastrocca, La favola dell’Abete, La vecchina brutta e cattiva.
È stata tradotta in greco, in romeno, in francese, in arabo, in inglese, in spagnolo, in catalano, in georgiano, in napoletano.