CRONACA
Incendio auto, il dirigente Iadicicco: ‘Le indagini chiariranno se è corto circuito’

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Rispondendo ai tanti messaggi di affetto e solidarietà arrivati di persona e sui social network, il dirigente comunale di Benevento, Antonio Iadicicco, ha chiarito in Rete alcuni aspetti in merito all’episodio di cronaca accaduto nella notte tra venerdì e sabato scorso, quando la sua Porsche Cayenne è stata avvolta dalle fiamme. Secondo quanto si apprende, saranno ora le indagini delle forze dell’ordine a chiarire se si sia trattato di un corto circuito o di un atto intimidatorio.
“Certo – spiega su Facebook il funzionario di Palazzo Mosti – le condizioni dell’auto dopo il rogo non permettono esami approfonditi. Certo che l’auto aveva circa 10 anni ed era stata appena revisionata. Certo l’incendio si è sviluppato dopo tre ore dall’avvenuto parcheggio. Certo, mi hanno detto, succede anche ad auto nuove. Mi piace pensare che sia così”.
E dopo aver ringraziato per la vicinanza, aggiunge: “Ringrazio il vicequestore Tranquillo per lo scrupolo con cui sta conducendo le indagini e soprattutto per avermi rassicurato sulla sua presenza nell’opera di normalizzazione che io e i colleghi dirigenti stiamo conducendo, insieme all’amministrazione in carica, nel nostro servizio verso una città che fino ad oggi non ha conosciuto e rispettato regole. Dai dehors alla depurazione, dagli impianti pubblicitari agli impianti sportivi, agli immobili comunali. E’ vero è nostro dovere, non siamo eroi – conclude Iadicicco – ma fa piacere ed è incoraggiante non sentirsi soli”.
LA NOTA DI ALTRABENEVENTO – “Si tratta di una dichiarazione molto grave! Il dottore Tranquillo – scrive Gabriele Corona – è il dirigente della Digos che certamente sta svolgendo indagini approfondite, ma non si capisce in che modo il funzionario di polizia potrebbe “rassicurare” Iadicicco nella “opera di normalizzazione” che gli amministratori e i dirigenti del Comune starebbero “conducendo”.
Ancora più grave l’altra affermazione del dirigente comunale, “questa città fino ad oggi non ha conosciuto e rispettato le regole”, con chiaro riferimento alla gestione amministrativa dell’Ente.
Iadicicco, che ancora non ha chiarito come e quando si è dimesso dall’incarico di progettista del palazzo Lumode sul terminal bus e come mai è stato assunto a dicembre 2018 ma ha firmato sette mesi dopo la dichiarazione sulla “assenza di motivi di inconferibilità e incompatibilità dell’incarico”, ritiene che solo grazie a lui e all’amministrazione Mastella la legalità sta trionfando.
Anche questa vaneggiante e sconnessa dichiarazione – prosegue Corona – fa parte della campagna di propaganda del sindaco per la attribuzione di ogni responsabilità, anche di carattere penale, a “quelli di prima”. Ma un dirigente pubblico non può fare affermazioni tanto gravi senza produrre gli atti conseguenti. Iadicicco deve denunciare fatti, lo deve fare formalmente assumendosi le relative responsabilità, come abbiamo fatto noi varie volte indipendentemente dal colore politico delle amministrazioni.
Siamo curiosi di sapere cosa pensano di queste dichiarazioni, gli avvocati Raffaele Del Vecchio e Cosimo Lepore, che sono stati potenti assessori per molti anni, prima che cominciasse l’opera di legalizzazione di Mastella, il sindaco “avversario” che adesso sostengono a spada tratta”.