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Manifestazioni dei commercianti, Civico22: “C’è bisogno di proposte concrete”

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“Civico22 condivide e sostiene le ragioni e le richieste durante le prime manifestazioni avvenute ieri da parte dei commercianti e dei ristoratori di Benevento”. Così in una nota l’associazione Civico22.
“I piccoli imprenditori – spiega -, che sono la rete del tessuto economico della nostra città e che dopo il doloroso ma comprensibile lockdown avvenuto tra marzo e giugno di quest’anno hanno dimostrato coraggio nel riaprire le loro attività, oggi hanno bisogno di un piano credibile e serio di governance che non li costringa a chiudere per sempre le loro attività commerciali. Oggi non siamo nelle medesime condizioni di marzo. A marzo la pandemia ci ha colti di sorpresa. Oggi non è tollerabile che gli Amministratori ad ogni livello, Sindaci, Presidenti di Regione, Governo, si presentino ancora impreparati ad affrontare questo innalzamento dei contagi e, come unica soluzione, invochino restrizioni e nuove chiusure.
Un amministratore – come ha detto Pasquale Basile ai microfoni di NTR24 – non deve telefonarci per dirci come lavare le mani o dove mettere le scarpe. Un amministratore deve dare sicurezza e garanzie, soprattutto a questo comparto che ha investito, in questa città. Se continueranno sulla strada dell’innalzamento dei toni di allarme, questa volta non si canterà dai balconi.
C’è bisogno, dunque – sottolinea -, di proposte concrete e di assunzione di responsabilità da parte di chi è al governo della città e della Regione e chi è stato, e sarà, in strada a manifestare lo ha detto con chiarezza: criterio della proporzionalità nelle restrizioni sulla base della densità di popolazione e numeri di terapia intensiva negli ospedali locali; sostegno diretto alle imprese sulla base di perdita di fatturato o reddito di emergenza; contributi all’affitto, bonus bollette; rinvio pagamento rate mutui; proroga esenzione tosap; proroga pagamento tari.
Il settimo punto lo aggiungiamo noi di Civico22: la comunicazione istituzionale responsabile – conclude -. Chi governa dovrebbe cominciare a farlo a partire dalla comunicazione, non usandola strumentalmente per innalzare il livello di allarme per essere “più credibile” e per sviare l’attenzione sulle azioni amministrative che non riesce a mettere in campo. Parlare ad un Consiglio comunale o attraverso un comunicato ufficiale non è la stessa cosa che usare i social. Ma se proprio non se ne può fare a meno, che sia un utilizzo responsabile, serio, credibile nella diffusione dei dati – che devono essere verificati, pertinenti, ragionati – assertivo nel linguaggio del NOI e non dell’IO. Anche questo qualifica e distingue un governo democratico da un governo personalistico”.