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Morì in un agguato camorristico: la Provincia intitola sala ad Angelo Mario Biscardi

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La figura e l’opera di Angelo Mario Biscardi, vice sindaco e assessore all’urbanistica di Sant’Agata de’ Goti, ucciso in un agguato camorristico il 3 ottobre 1985 sono state ricordate oggi, nel 35° del martirio, dalla Provincia di Benevento, di cui era dipendente, nel corso di una Cerimonia di Intitolazione della Sala Formazione di Largo Carducci.

Alla scopertura della targa commemorativa erano presenti: il Presidente della Provincia di Benevento, Antonio Di Maria, il Sindaco  di Sant’Agata de’ Goti, Salvatore Riccio, l’Arcivescovo metropolita di Benevento mons. Felice Accrocca, il Vice Prefetto di Benevento Patrizia Vicari, il Direttore generale della Provincia, Nicola Boccalone, Il Dirigente del Settore Tecnico, Angelo Giordano, il Vice Segretario Generale, Libera Del Grosso, il capo staff Renato Parente, i Responsabili di Servizio Serafino De Bellis, Michelantonio Panarese, Gennaro Fusco e Salvatore Minicozzi.

Erano inoltre presenti la vedova, i figli e i parenti del martire. Graziano Biscardi, ha così descritto Angelo Mario Biscardi: «Mio padre era un uomo integerrimo, un padre e un marito esemplare, un politico integro, che ha sempre onorato il suo ruolo di amministratore, senza mai piegarsi alle minacce. Tutto ciò gli è costata la vita, ma nulla e nessuno potranno appannare il suo ricordo che conserviamo nel cuore e quel vasto patrimonio valoriale che ha saputo trasmettere a tutti noi».

Il sindaco Riccio ha dichiarato: «Biscardi è stato un cittadino di Sant’Agata de’ Goti tra i più stimati, per le qualità umane e le doti di competenza. L’orrore per quell’efferato omicidio che lo portò via è ancora vivo tra la popolazione e non sbiadisce. Il dolore che pesa e che peserà per sempre sui familiari è, però, un’importante testimonianza pubblica che non può non fare breccia nelle nostre comunità e tra quanti sanno che la legalità è il principio fondante di ogni convivenza civile. Se c’è qualcosa che accomuna indelebilmente tutti i sinceri democratici è proprio il sacrificio delle vittime innocenti della criminalità. E l’intitolazione di questa sala ad Angelo Mario, di cui siamo alla Provincia di Benevento, attesta che la politica è servizio e impegno, ancorati a una rigorosa condotta etica».

Il presidente Di Maria ha detto: «Questa cerimonia, sia pure nelle limitazioni imposte dalla normativa anti-contagio, ci consente di adempiere a un dovere civico e alla necessità che tutti avvertiamo di non dimenticare mai il nobile servizio reso ai cittadini di Sant’Agata e non solo, da Angelo Mario Biscardi. Mi piace accomunarlo, nei miei ricordi giovanili, ad un’altra vittima, Raffaele Delcogliano, insieme ad Aldo Iermano, la cui memoria è ancora viva tra quanti condannano senz’appello la violenza bieca e che alla contrapposizione cieca e spietata, preferiscono il dialogo fecondo e costruttivo, unica strada che può assicurare la tenuta democratica del nostro Paese. Aver scelto questa Sala dedicata alla formazione e alla crescita professionale non è casuale, perché è tempo di tornare al massimo rispetto di tutto ciò che è pubblico; è tempo di indirizzare i nostri sforzi perché si arrivi a una società migliore e più inclusiva, recuperando il clima e lo spirito dei nostri Padri costituenti che seppero darci una Costituzione bellissima e sempre attuale. 

Il compito che spetta alla politica è notevole e richiede molti sforzi, ma nessuno può e deve tirarsi indietro».

Toccante l’intervento dell’arcivescovo Accrocca, all’atto dello scoprimento della targa. «C’è la certezza che il sacrificio di questo amministratore tanto rimpianto, non sia stato vano. Come leggiamo nel Vangelo secondo Giovanni, “se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto”. Sono sicuro che il seme lanciato da Angelo Mario Biscardi sia già germogliato e continuerà a farlo, restando, il suo, un esempio per le generazioni a venire e per quanti si avvicinano alla cosa pubblica».

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