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Introduzione clausola di supremazia statale, le perplessità di Anpci Campania

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“Riteniamo di condividere appieno – ha affermato il presidente di ANPCI Campania, Zaccaria Spina – tutte le riflessioni e le perplessità espresse dalla presidente nazionale dell’Associazione, Franca Biglio, in sede di audizione al Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato della Repubblica circa l’introduzione della clausola di supremazia statale” nel titolo V della parte seconda della nostra Costituzione”.
“Con l’introduzione della clausola di supremazia – ha scritto la presidente Franca Biglio – si potrebbe incorrere nel rischio che le scelte politiche del Governo centrale arrivino a condizionare completamente le azioni dei governi locali, i quali, e va tenuto in debita considerazione, sono maggiormente a conoscenza della realtà territoriale, delle varie esigenze con una percezione più puntuale della situazione emergenziale e delle misure da attivare”.
“Il Disegno di Legge in esame – ha continuato Biglio – prevede che la proposta per l’attivazione della clausola spetti al Governo per la tutela dell’interesse nazionale (non sono definite le modalità con cui tale clausola di supremazia si esplicherà nel corso del procedimento legislativo: disegno di legge del Governo, emendamento del Governo… ma si capisce che non potrà essere attivata su iniziativa parlamentare) sembra riservare allo Stato un ruolo decisorio troppo forte e la deriva accentratrice è sicuramente nemica del sistema democratico. Il riferimento all’interesse nazionale quale limite alle potestà regionali, presente nell’originario testo della Costituzione e poi scomparso con la riforma del 2001, vorrebbe essere reintrodotto per consentire l’intervento del legislatore statale in ambiti ordinariamente rimessi alla competenza regionale – intervento in realtà già ampiamente ammesso dalla giurisprudenza costituzionale con il principio della cd. “attrazione in sussidiarietà”, che consente allo Stato di intervenire, in presenza di determinati presupposti e con alcune limitazioni, con una disciplina di dettaglio anche in materie non riservate alla sua competenza esclusiva. I livelli di autonomia oggi costituzionalmente raggiunti, a nostro avviso, devono essere dunque fondamentalmente rispettati, nonché ulteriormente sviluppati”.
“La Regione Campania – ha concluso il presidente ANPCI Campania, Zaccaria Spina – ha dimostrato nel corso della crisi epidemiologica Covid-19 che le scelte a livello locale hanno salvaguardato interi territori e popolazioni”.