POLITICA
Trasferimento Oncologia e turnazione Ginecologia: Ricciardi interroga il ‘San Pio’
																														
															
															
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“In premessa intendo complimentarmi col personale sanitario e con i  vertici dirigenziali dell’Azienda Ospedaliera San Pio di Benevento,  eccellenza sannita che sta affrontando con grande professionalità questa  situazione emergenziale: la sfida lanciata dal coronavirus è senza  precedenti, ma nel complesso la risposta della struttura sannita non s’è  fatta attendere ed è stata più che esaustiva. 
Tuttavia,- scrive in una nota la senatrice sannita del M5s, Sabrina Ricciardi –  mi  sono giunte delle segnalazioni che intendo porre all’attenzione dei  quadri manageriali, senza alcuno spirito polemico ma solo con l’intento  di trovare delle soluzioni condivise dai pazienti e dagli stessi  lavoratori del presidio ospedaliero.
Anzitutto mi è stata  riferita l’ipotesi che il reparto oncologico dell’ospedale possa essere  spostato in una zona adiacente al Cup. Attualmente i pazienti sono  accolti al sesto piano, in un contesto che li protegge dal contatto con  tutti gli altri utenti della struttura, compresi gli ospiti esterni,  potenziali vettori del virus. 
I malati oncologici – evidenzia la parlamentare beneventana – sono la categoria più  soggetta alle infezioni virali e alle eventuali complicanze: basti  pensare che il 20% dei decessi per coronavirus s’è registrato in persone  con una diagnosi di tumore nei cinque anni precedenti. Perciò, è  concreto il rischio che chi possegga un sistema immunitario debole possa  contrarre più facilmente l’infezione. Ritengo pertanto rischiosa  l’evenienza dello spostamento del reparto in una zona soggetta ad un  maggior traffico di utenti esterni, potenzialmente priva degli spazi  necessari per garantire la distanza di sicurezza e il dovuto isolamento  di cui necessitano tali pazienti.
Inoltre, un’altra questione – prosegue nella nota – coinvolgerebbe il personale medico: da anni il reparto di ostetricia e  ginecologia risulta sotto organico effettivo, e la situazione s’è  acutizzata nell’ultimo periodo. Nonostante la domanda si sia indirizzata  soprattutto verso cliniche private, per paura di incorrere in pazienti  ospedalizzati affetti dal virus, attualmente il San Pio presenterebbe un  numero di medici adeguato dal punto di vista dell’organico, ma carente  per quanto concerne la turnazione effettiva. Infatti, pur nel pieno  rispetto della legge, alcuni medici risulterebbero in aspettativa,  mentre altri lavorano part-time o mezza giornata. Questa situazione,  purtroppo, si ripercuote sui loro colleghi, costretti a saltare i riposi  o addirittura le ferie, generandosi un sovraccarico eccessivo di  lavoro.
Mi sembra di capire che la problematica si annidi  nelle modalità di utilizzo delle risorse, ovvero nell’organizzazione del  personale all’interno della struttura. Mi chiedo se i casi di  inabilità, le aspettative e le esenzioni dalle turnazioni siano  compatibili con la permanenza in un reparto di emergenza, che tratta  circa 1000 parti l’anno. A tal proposito, potrebbero essere sondati  anche dei modelli di turnazione alternativi, più adeguati allo status  quo. Anche perché ulteriori assunzioni, in assenza di una  riorganizzazione, potrebbero essere vanificate dall’attuale andazzo,  penalizzando il personale medico che sta vivendo un serio stress  lavoro-correlato, soprattutto nelle more di questa emergenza.
Auspico – conclude la Ricciardi – che queste riflessioni possano essere da stimolo a chi di competenza, e  resto a disposizione per ogni eventuale chiarimento, confronto o ausilio istituzionale”. 
							
							



