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Morti sull’Appia, cittadini pensano a soluzioni contro pericolosità della statale

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Un incontro per ricordare Maurizio D’Avola, il cittadino di Montesarchio che ieri mattina ha perso la vita investito tragicamente lungo l’Appia. Ma anche un modo per iniziare a riflettere a seguito dell’ennesimo incidente stradale sulla statale, che ogni anno conta diverse vittime. Questi i temi della riunione voluta da una larga rappresentanza della cittadinanza di Tufara Valle e allestita nella sala parrocchiale della Chiesa Madonna del Carmine.

“L’indignazione della gente -ha spiegato padre Albert Mwise nella sua nota introduttiva – è forte e incontenibile. Non se ne può più di queste tragedie della strada, dei pericoli e delle ansie quotidiane vissute della gente. Siete venuti qui spontaneamente, senza essere stati convocati e questo è il segno del nostro sdegno per quello che accade su una strada che dovrebbe unire e non esacerbare gli animi. Ascolteremo le vostre riflessioni sul tema, la eventuali proposte per garantire una maggiore sicurezza stradale e poi prenderemo le giuste iniziative per impegnare gli organi preposti”.

A seguire ha preso la parola Maria Letizia D’Orsi, magistrato presso il Tribunale di Benevento e tra le più attive promotrici dell’iniziativa. “Basta con queste continue ed assurde morti sull’Appia e con il rischio quotidiano di trovarsi coinvolti in incidenti stradali, in pieno centro del paese. Io non so specificamente quali possano essere le misure deterrenti per dare a Tufara Valle maggiore sicurezza stradale, ma sicuramente occorre fare gruppo per farsi sentire da istituzioni e poteri pubblici che hanno giurisdizione sul territorio”.

E’ intervenuto poi Antonio Parente, che ha evidenziato le maggiori criticità della strada Appia nel paese  e gli interventi più urgenti da adottare per arginare i rischi quotidiani derivanti da alti volumi di traffico, ma anche da imprudenza e sconsideratezza di taluni automobilisti. Ha suggerito l’installazione di un Tutor che controlli la velocità media degli attraversamenti dei veicoli sul nostro territorio (almeno da Trepponti a Tressanti) e, compatibilmente con le esigenze di circolazione stradale, una maggiore  regolamentazione del traffico attraverso la costruzione di Rotatorie agli svincoli per Pannarano e Ceppaloni”.

E’ stata la volta di Massimo Cosenza di Montesarchio, che ha condiviso pienamente l’idea del Tutor e dell’adozione di altre misure che abbiano funzioni di moderazione e snellimento del traffico, come la predisposizione di nuovi passaggi pedonali e il potenziamento della cartellonistica segnaletica.

Il giornalista Federico Zollo ha posto invece l’attenzione “sulla superficialità con cui i comuni aventi giurisdizione su Tufara Valle (ben cinque) amministrano la sicurezza stradale negli ambiti di competenza”.

“L’Appia nel tratto considerato, pur battuta ogni anno da centinaia e centinaia di  pattuglie di polizia stradale, carabinieri, polizia municipale, – ha spiegato – non ha una corrispondente attenzione sul piano della sicurezza stradale. L’attività di contrasto alla inosservanza del codice della strada, soprattutto quella sanzionata dagli agenti municipali, genera proventi non trascurabili per i comuni, ma quasi nulla viene destinato alla sicurezza stradale. Il Comune di San Martino è, in questo senso, in prima linea: tanti incassi e, semmai, impianto di pubblica illuminazione lungo la discesa di Sferracavallo, puntualmente spento”.

A conclusione, don Albert Mwise ha comunicato che chiederà alla famiglia dello sfortunato Maurizio D’Avola di far svolgere i funerali del loro congiunto proprio a Tufara, con la Santa Messa celebrata dall’Arcivescovo Acrocca. Questo al fine di richiamare l’attenzione della gente e delle istituzioni sul problema della sicurezza stradale, dopo quest’ultimo doloroso sacrificio.

Ha promosso inoltre la costituzione di un gruppo operativo costituito da undici cittadini: l’obiettivo è impegnarsi ad aprire un confronto con le Amministrazioni locali, l’Anas ed altri interlocutori pubblici per adottare tutte le misure necessarie a mettere sotto tutela la viabilità a Tufara Valle. Per l’eventuale Messa o altra manifestazione pubblica sarà adottato uno slogan per ricordare il sacrificio di Maurizio e la futura difesa della vita sull’Appia a Tufara Valle.

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