Qualità della vita, il Sannio ultimo in Campania: bene solo sicurezza e rifiuti

Il Sannio si piazza al 95esimo posto, su 107 province, nell’edizione 2019 della ricerca sulla “Qualità della vita” del Sole 24 Ore. L’indagine, che quest’anno festeggia i 30 anni di vita, è stata arricchita con una base di 90 indicatori, sociali ed economici, per approfondire la conoscenza dei territori.

Diciamolo subito, e forse non è una novità, la provincia di Benevento è una delle ultime in Italia e la peggiore in Campania. Gli altri, però, non fanno molto meglio con tutti i territori della regione che sono racchiusi nel giro di pochissime posizioni. Per quanto ci riguarda perdiamo 4 posizioni, nel 2018 eravamo 91esimi.

Sei le macro-aree prese in considerazione del quotidiano economico: Ricchezza e consumi (100esima posizione); Ambiente e servizi (106°); Giustizia e sicurezza (15°); Affari e lavoro (86°); Demografia e società (82°); Cultura e tempo libero (88°).

Ricchezza e consumi – E’ una delle categorie peggiori per il Sannio. Un dato economico che non rappresenta certo una novità, ma che risulta necessario per aumentare la qualità della vita. In sostanza, senza la crescita di queste due categorie appare impossibile scalare i gradini anche delle altre. Entrando nel dettaglio, emerge che siamo ultimi in Italia per l’importo medio delle pensioni di anzianità che si fermano a poco più di 800 euro. In un territorio come il Sannio, dove i giovani diminuiscono ed aumentano i pensionati appare evidente come questo indicatore rappresenti un freno rilevante all’economia. Siamo tra gli ultimi anche come reddito medio per contribuente: anche questa non è una novità, ma vale la pena ricordarla. Tradotta in euro, la 95esima posizione significa che guadagniamo mediamente poco più di 15.500 euro all’anno.

Ambiente e servizi – Come sempre è il nostro indicatore peggiore. La colpa, inutile ricordarlo, è del depuratore che non c’è e per questo siamo ultimi. Nota dolente anche la spesa sociale degli Enti per anziani e minori che ci vede al 100esimo posto con 17 euro pro-capite. Positiva, invece, la presenza di medici di base e pediatri che ci vede rispettivamente al 37esimo e 52esimo posto. Infine, le note più ‘dolci’ sono quelle dei rifiuti. Sembrano strano a sentirlo, ma è proprio così: la raccolta differenziata è un fiore all’occhiello del Sannio e ci porta al 49esimo posto nazionale, mentre ancora meglio la produzione dei rifiuti urbani pro-capite che ci vede salire fino al sesto posto assoluto. Numeri importanti e che devono servire da spinta per un miglioramento ulteriore. Anche alla luce di questi dati, risulta fondamentale risolvere le vertenze legate al ciclo dei rifiuti nel Sannio, e magari realizzare qualche impianto per monetizzare l’ottima raccolta dei cittadini.

Giustizia e sicurezza – Da sempre il nostro paramento migliore. Siamo terzi per quanto riguarda l’indice di criminalità generale, ottavi per la droga e 21esimi per le truffe informatiche. I dati peggiori riguardano i furti di automobili (65esimi in Italia), l’indice di Litigiosità che ci vede al 76esimo posto ed chiude la durata media delle cause che nel Sannio ci porta in fondo alla graduatoria e, precisamente, all’84esimo gradino con una durata media di 457 giorni.

Affari e lavoro – Va male per quanto riguarda il lavoro, ma non è una novità. Il tasso di disoccupazione giovanile nel Sannio è del 38,6% che vale una non lusinghiera 89esima posizione. Il dato peggiore, però, riguarda il tasso di inattività: nel Sannio c’è il 52,5% di non occupati che non cercano occupazione. Ovviamente siamo ultimi. Va male anche per la banda larga con solo il 40% del territorio che è stato coperto dal servizio. Un dato che, però, non ferma l’innovazione e, infatti, siamo al 43esimo posto per la creazione di startup nel campo dell’innovazione.

Demografia e società – Il saldo migratorio, cioè le persone che vanno via dal Sannio, è negativo. In pratica perdiamo cittadini ogni anno. I dati raccontano di un Sannio che crede nella famiglia con una spiccata voglia dei residenti di creare nuclei familiari che ci porta al 24esimo posto nel Paese. Siamo al 54esimo posto per tasso di natalità e al 70esimo per quello di mortalità. In merito ai decessi lo studio fa emergere alcuni dettagli: ad esempio siamo al 42esimo posto come mortalità per tumore e al 100esimo per la mortalità dovuta all’infarto miocardico acuto. Un dato quest’ultimo che meriterebbe molta attenzione viste le recenti polemiche relative alla sanità sannita.

Cultura e tempo libero – Come dicevamo in premessa, senza il reddito non si può pensare di crescere con gli altri parametri ed in particolare con le spese per il tempo libero. Tuttavia, il Sannio nonostante performance economiche non brillantissime ha delle punte di qualità anche in questo settore. Siamo 24esimi in Italia per la presenza di sale cinematografiche, 32esimi per biblioteche e 30esimi per librerie e 55esimi per ristoranti e bar. Va male con l’indice di sportività dove siamo all’87esimo posto e per la spesa pro-capite al botteghino, indice di sport e natura e quello legato alle attività per i bambini.

Come ripetiamo sempre in questi casi, le statistiche non rappresentano la verità assoluta, ma sono un valido strumento per programmare e gestire il territorio. Alcuni dati raccontano delle difficoltà, soprattutto economiche, che colpiscono l’intero Mezzogiorno d’Italia che, ovviamente, sono al di là della portata degli enti locali. Altri dati, invece, restringono il campo d’azione – offerta medica, depurazione, ambiente, sport – sono tutti comparti dove si può e si deve agire per migliorare nel complesso il sistema Sannio.