CRONACA
Detenzione di droga, la Cassazione annulla la sentenza d’Appello per il sannita Fallarino

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La Suprema Corte – seconda sezione penale – presieduta dal dottore De Crescenzio e che ha visto come relatore il dottore Pazienza, in totale accoglimento dell’articolato ricorso proposto dagli avvocati Dario Vannetiello e Vincenzo Sguera, ha annullato la sentenza emessa il primo marzo 2018 dalla Corte di Appello di Napoli – IV sezione penale nei confronti del sannita Nicola Fallarino.
Il procedimento riguarda la detenzione di un totale di 312 grammi di eroina e crack, aggravata dalla circostanza che il possesso della sostanza stupefacente era avvenuto quando Fallarino era detenuto agli arresti domiciliari per altro reato.
L’annullamento deciso dalla II sezione penale della Suprema Corte segue altro annullamento ottenuto dalla difesa grazie alla sentenza dalla VI sezione della Suprema Corte in data il 16 novembre del 2017. L’iniziale condanna ad anni 6 e mesi 8 inflitta con la sentenza di primo grado del 20.03.15 fu ridotta in appello ad anni 5 e mesi 4 di reclusione con sentenza della Corte di Appello.
“Saranno note prossimamente le motivazioni che hanno portato i Supremi Giudici ad annullare per la seconda volta la sentenza emessa dai Giudici partenopei per poi procedere ad un nuovo giudizio, il terzo, innanzi a diversa sezione della Corte di appello di Napoli, giudizio – spiegano i legali difensori – nel quale appaiono, a questo punto, elevate le probabilità di una assoluzione del sannita, il quale già alcuni mesi fa fu scarcerato, in accoglimento della istanza presentata con la quale fu dichiarata la perdita di efficacia della misura cautelare”.