Comune di Benevento
Palazzo Mosti, approvato il rendiconto di gestione 2018. Dubbi dall’opposizione
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Con 22 voti favorevoli e 9 contrari il consiglio comunale di Benevento ha approvato il rendiconto di gestione 2018. L’assessore alle Finanze, Maria Carmela Serluca, nel corso della sua relazione, ha dichiarato che il rendiconto di bilancio chiude con una avanzo di circa 2 milioni di euro.
“Una gestione attenta, considerato il dissesto dell’ente comunale”, l’ha definita l’assessore alle Finanze, evidenziando che “ è stato riscosso l’81% delle entrate tributarie e sono stati incassati 6 milioni di euro da trasferimenti statale che hanno determinato un credito verso lo stato di circa due milioni di euro.”
Sul fronte delle spese, invece, Serluca ha dichiarato che “sono stati impegnati 51 milioni e 800 mila euro e pagati 40 milioni e 800mila euro tra spese del personale e gestione dei rifiuti.”
Ha sollevato dubbi sulla veridicità dei dati analizzati l’opposizione e in particolare Italo Di Dio del Pd in merito alle questioni tecniche affermando che, invece, dal loro punto di vista il bilancio chiude con un disavanzo e presentando due pregiudiziali, poi respinte, in merito ai fondi utilizzati per il pagamento dei creditori, e alla “latitanza dell’organismo di liquidazione.”
Dal canto suo il consigliere Pd, Raffaele Del Vecchio, ha posto la questione sul piano più puramente politico e sull’iter che ha portato alla seduta consiliare di ieri sera in un primo tempo programmata per il 24 maggio e poi rinviata con la giustificazione dell’incombenza dell’appuntamento elettorale. Ha poi lanciato un monito perciò i consiglieri di maggioranza ricordando che il “ loro ruolo non è quello di assecondare la volontà del capo soprattutto quando si tratta di decidere su questioni poco chiare”.
Il sindaco Mastella, intervenuto a conclusione della seduta consiliare e dopo l’approvazione del rendiconto di gestione 2018, ha stigmatizzato il comportamento dell’opposizione dichiarando di “ aver riscontrato un risentimento perverso, una contrarietà a prescindere rispetto ad un atto neutro che è dei dirigenti e non dell’amministrazione.”
“Soltanto un idiota – ha poi detto – può pensare che il primo atto che firma il dirigente può essere un atto da Procura della Repubblica, cioè un bilancio che non risponde al vero.” Ha poi ricordato ai consiglieri di opposizione che la situazione attuale delle casse comunali “è frutto della gestione di chi amministrava prima di noi.”