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Scuola

Benevento, gli studenti dell’Ipsar ‘Le Streghe’ incontrano lo scrittore Imperatore

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Si è tenuto oggi nell’aula magna dell’IPSAR ‘Le Streghe’ di Benevento l’incontro con lo scrittore Pino Imperatore, che ha presentato il suo ultimo romanzo “Con tanto affetto ti ammazzerò” ed ha lungamente dibattuto del libro “La Scuola non è un albergo”, grande successo editoriale, ambientato in un istituto alberghiero di Napoli.

In un’aula gremita di studenti e docenti, Pino Imperatore ha dato il meglio di sé sfoggiando la sua irresistibile vis comica coinvolgendo pienamente gli studenti, particolarmente interessati alle irresistibili dinamiche scolastiche sapientemente tratteggiate nel romanzo.

L’incontro, presieduto dalla dirigente Maria Gaetana Ianzito, che si prodiga con forza all’organizzazione di momenti letterari che avvicinino sempre più gli allievi alla lettura, è stato introdotto dal docente Massimo De Pietro che ha presentato lo scrittore, narrandone la sua formazione, l’incontro da pubblicista alla redazione del Mattino con Giancarlo Siani, il suo impegno per la legalità al Comune di Napoli nello staff della Giunta Bassolino, il suo percorso di scrittore, dai suoi esordi come autore di testi teatrali ai successi dei romanzi, “Benvenuti in Casa Esposito”, “Bentornati in Casa Esposito”, fino a i recenti gialli umoristici “Aglio Olio e Assassino” e “Con tanto affetto ti ammazzerò”.

I ragazzi si sono ritrovati ed identificati negli accattivanti personaggi abilmente ideati da Pino Imperatore: la rigorosa dirigente, i docenti delle diverse discipline, ciascuno con le proprie fobie, i singoli alunni della V classe, con le loro ansie e fragilità. Teatro l’alberghiero, in scena un quadro deciso e puntuale dell’istituzione scolastica con le sue peculiarità ed i suoi limiti, sullo sfondo la rappresentazione di uno spaccato autentico della nostra società con le relative problematiche.

I ragazzi, magistralmente guidati dai loro docenti, hanno con vivacità dialogato ed interagito con l’autore rivelandosi autorevoli interlocutori. Imperatore con la sua inconfondibile ironia ha spiegato ai ragazzi l’importanza della lettura ed il fascino della ideazione dei personaggi che non trova necessariamente una sua fonte nella realtà; ha esplicitato come dietro l’ironia spesso si celi la volontà di affrontare problematiche serie con leggerezza ed una scrittura snella che sia facilmente comprensibile.

Gli allievi hanno ascoltato con attenzione e partecipato con consapevolezza al dibattito formulando domande pertinenti e curiose gradendo il momento letterario di aggregazione. E’ un progetto innovativo e formativo quello che la Ianzito ed il suo staff intendono perseguire: fare dell’Ipsar “Le Streghe” una scuola moderna, non solo apprezzata per le numerose manifestazioni e caratterizzazioni enogastronomiche a cui partecipa ormai da anni sul territorio, ma identificabile anche per la sua capacità di creare spazi nuovi, percorsi articolati in molteplici momenti: letterari, di legalità, di conoscenza delle tradizioni, delle nostra storia che possano formare uno studente consapevole, un futuro cittadino responsabile e civile.

Una scuola che diventi sempre più un laboratorio di esperienze solo apparentemente divergenti, una miscellanea di conoscenze che renda l’alunno più consapevole di se stesso, dell’ambiente e delle relazioni con gli altri. Una scuola inclusiva che si ispiri ad una psicologia sociale più che antropologica in cui “non importa solo conoscere chi si è ma in quale contesto l’azione ha luogo”.

Considerare che gli allievi, anche i più scalmanati, non siano diversi ma siano le circostanze, gli ambienti sociali a farli diversi: esseri umani le cui azioni umane sono indotte dall’ambiente. La scuola deve porsi come modello educativo di indirizzo ed indicare un percorso che allontani gli allievi dall’illiceità e dalle illegalità.

Il perimetro entro cui agire è limitato, ristretto e oggetto di attacco da più parti; non è detto che si riesca ma la scuola deve provarci! Deve cercare un varco e seminare confidando che possa germogliare. Sagan diceva “guai a svolgere una funzione limitativa dell’intelligenza”; porre confini e paletti sarebbe un errore madornale. “L’uomo è quello che gli viene permesso di essere” affermava un noto premio Nobel: tutte le istituzioni, compresa la scuola, devono far si che ciascuno possa esprimere al meglio se stesso.

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