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Benevento ricorda i 30 anni dalla caduta del Muro di Berlino con il console Caffarelli

Questa mattina l'inaugurazione della mostra storico-letteraria, realizzata dal Goethe Institute e organizzata dalla Scuola Superiore per Mediatori Linguistici all'istituto paritario "De La Salle". Sarà questa l'unica tappa in Campania visitabile fino 23 marzo prossimo

Un inno alla tolleranza e alla costruzione di ponti tra popoli: è questo il messaggio che vuole lanciare la mostra dal titolo “1989 – 30 anni dalla caduta del muro“, voluta e realizzata dal Goethe Institute di Roma in collaborazione con la Scuola Superiore Internazionale per Mediatori Linguistici dell’Università “Giustino Fortunato” e allestita all’istituto De La Salle di Benevento per ricordare il trentennale della caduta del muro di Berlino.

Il taglio del nastro, per l’unica tappa in Campania della mostra storico-letteraria visitabile fino al 23 marzo prossimo, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17 e il sabato dalle 9 alle 12, questa mattina alla presenza del console onorario della Germania in Italia Giovanni Caffarelli che ha spiegato cosa è cambiato dopo 30 anni in Germania e nei rapporti con l’Italia e con il mondo.

Trentacinque pannelli in stile graffista dell’illustratore e fumettista tedesco Henning Wagenbreth che riproducono e sintetizzano le riflessioni contro l’intolleranza la diffidenza e la paura contenute nei libri di dieci scrittori.

Dal “L’uomo che aveva paura del genere umano” di Andrea Camilleri, all’”Uomo che non amava il proprio lavoro” della polacca Olga Tokarczuk, da “Giovannino e il re” del ceco Jiri Kratochvil, a “Il Muro Bianco” della russa Ljudmila Petrusevskaja, da “A prezzo d’occasione” dell’ungherese Miklos Vamos, a “Il muro di Natale” del francese Didier Daeninckx, “Quasi una fabia” del tedesco Ingo Schulze, a “Anche i bambini sono dei civili” del tedesco Einrich Boell, fino a “Il muro e le stelle” dello spagnolo Elia Barcelò, e “L’ebreo andorrano” dello svizzero Max Frisch, gli spunti di riflessione sono molteplici e variegati e “rispondono al bisogno di mantenere viva la memoria tra le nuove generazioni”, come ha spigato la dirigente dell’istituto paritario, Maria Buonaguro e di “non dimenticare che ancora oggi nel mondo esistono muri visibili e invisibili” come ha sottolineato il vicario della Scuola Superiore Internazionale per Mediatori Linguistici dell’Università “Giustino Fortunato”, Paolo Palumbo.

Numerosi gli studenti provenienti dagli istituti cittadini e della provincia con corsi di tedesco, che hanno partecipato, dopo l’inaugurazione della mostra, all’incontro con il console Caffarelli introdotto con l’inno nazionale tedesco e quello italiano.

Le dichiarazioni nel servizio video

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