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Aggregazione reparti all’ospedale ‘Rummo’ e criticità: la FSI-USAE attacca il management

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“Dall’inizio del 2018, con l’unificazione del nosocomio di Sant’Agata de’ Goti all’Azienda Ospedaliera “Rummo”, che ha dato vita, con grande travaglio, all’Ospedale San Pio, le cose, specie nella sede di Benevento, hanno preso una piega che definire brutta sembra quasi voler essere ottimisti”. A scriverlo in una nota è Giovanni Tommaselli della segreteria territoriale FSI-USAE Sannio irpinia.
“È nota – spiega – la fuga di dirigenti medici di prestigio, così come è altrettanto nota l’oggettiva situazione caotica nel gestire i pazienti, in situazioni di carenze strutturali e di risorse umane, dovute spesse volte e, purtroppo, a scelte manageriali non sempre coerenti e lucide.
Ultimamente in un comunicato del 23 dicembre 2018 si inneggiava alla nascita di un Dipartimento d’intensità di cure che dovrebbe riguardare il dipartimento di scienze mediche dove si parla di aggregare nove reparti “ con l’attuale UOC di medicina interna, reumatologia, malattie infettive, dermatologia, la struttura dipartimentale di diabetologia, le strutture semplici di nefrologia ed endocrinologia con la collaborazione esterna di pneumologia e gastroenterologia”.
Vogliamo ricordare al Direttore generale – continua Tommaselli – che da tempo ha “aggregato” per carenza di personale medico la U.O. di Nefrologia alla Medicina Interna e da tempo ha sospeso la pronta disponibilità per le urgenze emodialitiche notturne.
In sostanza, se un cittadino si reca al Pronto Soccorso del Rummo di Benevento, dopo le 20, e ha bisogno di un trattamento dialitico in urgenza, si vedrà trasferito in un altro ospedale con un notevole dispendio di tempo che potrebbe addirittura risultare fatale. Per quanto riguarda la U.O. di Gastroenterologia, in un primo tempo “aggregata” alla UOC di Medicina Interna, essa è totalmente scomparsa.
Ogni anno durante il periodo estivo l’U.O. di Reumatologia viene “aggregata” alla UOC di Medicina Interna per carenza di personale. L’UOC di Pneumologia da tempo ha sospeso le visite pneumologiche e le prestazioni strumentali ambulatoriali CUP per carenza di personale sanitario. Il day hospital di oncologia è stato “aggregato” al reparto di Oncologia.
Nell’Unità di Terapia Intensiva Cardiologica, il personale medico ed infermieristico è costretto a lavorare in condizioni di estremo disagio.
Mancano posti letto per soddisfare la richiesta dell’utenza che viene assistita in barella, mancano monitor e apparecchiature elettromedicali per il controllo dei parametri vitali, gli spazi ridotti rendono difficile la privacy dei ricoverati, le condizioni ambiente/spazio che si creano, non consentono di lavorare in maniera ottimale con strumentazioni e attrezzature che in una unità di terapia intensiva cardiologica sono di vitale importanza. Sono situazioni di gestione emergenziale che stanno diventando di routine nel silenzio assordante dei Dirigenti e del Management. E’ assolutamente intollerabile. La centralità dell’ammalato è stata violata nel suo diritto alla salute che dovrebbe essere sempre garantito sia sul piano legale che su quello morale.
E’ tempo di fare scelte coraggiose e non chiudersi nel “Palazzo di Vetro” (vetro, tra l’altro, oscurato).
Sarebbe ora che il management costruisse scelte pronte non a dire cosa si vuol fare da grandi, i cittadini hanno bisogno di cure immediate ed assistenza dignitosa.
La nostra Organizzazione sindacale, che rappresenta il maggior numero di lavoratori presso l’Azienda San Pio di Benevento, – conclude Tommaselli – si rende disponibile sia con il management che con tutte le parti sociali e politiche, per attuare soluzioni condivise e dare risposte concrete ai cittadini”.