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Accoglienza, il prefetto Cappetta revoca il bando per l’arrivo di 3mila migranti nel Sannio

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Stop all’arrivo di nuovi migranti nel Sannio. Il prefetto Cappetta ha infatti deciso di revocare il bando di gara relativo ai servizi di accoglienza ed assistenza sul territorio locale per 3mila cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale. Il decreto è stato firmato alla vigilia di Ferragosto in seguito alla direttiva inviata dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che ridefinisce il modello vigente di accoglienza dei migranti nell’ottica – si legge nel decreto – di ottimizzare i servizi e contenerne i costi.
Una decisione, quella assunta da Cappetta, arrivata dopo le ‘perplessità in ordine alla legittimità della prosecuzione della procedura di gara in corso” e dunque in merito all’erogazione di un lavoro non più conforme alle nuove disposizioni ministeriali.
Alla gara della durata di due anni, bandita lo scorso aprile dall’ex prefetto Galeone e ora revocata, hanno partecipato 56 operatori economici. La Commissione aveva iniziato le attività di valutazione lo scorso 10 luglio iniziando l’esame dei plichi arrivati per la valutazione dei requisiti e della relativa documentazione amministrativa, prima dello stop sancito dal Palazzo del Governo.
La nuova direttiva di Salvini fa riferimento invece alla differenziazione dei servizi offerti relativamente alle diverse fasi di accoglienza dei stranieri, in linea con le norme internazionali ed europee, nonché il risparmio della spesa pubblica, secondo le raccomandazioni della Corte dei Conti. Non solo: prevede due livelli di prestazioni, nel senso che a tutti i richiedenti asilo saranno garantiti i servizi di prima accoglienza, mentre gli interventi per favorire l’inclusione sociale saranno riservati esclusivamente ai beneficiari di forme di protezione. Previste anche l’attivazione per le piccole strutture di connessioni e sinergie sul territorio mediante modalità di erogazione in rete di specifici servizi; rideterminazione delle basi d’asta dei servizi, sulla base dei prezzi standard di riferimento stabiliti dall’ANAC; elaborazione, in collaborazione con l’Anticorruzione, di un nuovo capitolato d’appalto per la fornitura di beni e servizi, unitamente agli schemi di bando-tipo e di altre disposizioni disciplinanti i rapporti con gli enti gestori.