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Apollosa, cambia il gestore idrico. Catalano: ‘Il no dell’opposizione non tiene conto dei disagi’
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Si è tenuto sabato scorso l’incontro promosso dal gruppo politico ‘Apollosa in moVimento’ per dire No al cambio gestore da ACS a Gesesa. Le motovazioni del no a Gesesa, emerse nel corso del dibattito e che abbiamo appreso dalla stampa, – scrive Enzapaola Catalano, assessore al Comune di Apollosa – risiederebbero nel rispetto della volontà del popolo italiano che al referendum del 2011 si esprimeva contro qualunque intromissione di capitale privato nella gestione dell’acqua. In particolare, gli attivisti del M5S vogliono la gestione totalmente pubblica del bene acqua.
Tale battaglia – continua l’esponente dell’amministrazione Corda – potrebbe essere condivisa ma solo prescindendo dalla problematica idrica che attanaglia il nostro paese da decenni ormai. Ed infatti, l’amministrazione con il cambio gestore non vuole certamente eludere la volontà popolare, ma dare una risposta, l’unica praticabile allo stato, ai disservizi della gestione ACS.
Con la società dal 2012 si era avviato un discorso da una parte per il recupero di crediti e dall’altra di programmazione di interventi non più rinviabili sulla rete idrica.Ad agosto scorso, dopo che nulla era cambiato e che i cittadini continuavano a sopportare la mancanza di acqua, non solo nella stagione estiva, la giunta con propria delibera manifestava la volontà di cambiare gestore almeno fino all’individuazione del gestore unico.Tale volontà, confermata poi anche con delibera di consiglio, portava all’individuazione del nuovo gestore. Insomma l’uscita da ACS appare quale unica via, che a parere della maggioranza consiliare, potrebbe arginare i disagi a cui sono costretti i cittadini.
Il gruppo politico ‘Apollosa in Movimento’ ed i consiglieri di opposizione paiono ignorare dunque le motivazioni che sono alla base della volontà dell’uscita da ACS con passaggio a Gesesa, spostando l’attenzione sul tema dell’acqua pubblica: fingono di ignorare altresì i gravi disservizi per i cittadini, nonché la situazione in cui versa ACS. Un sondaggio su cosa volessero i cittadini, la prima amministrazione Corda lo ha fatto nel 2013, e la maggioranza si espresse sul cambio gestore.Nulla é cambiato da allora nella gestione idrica da parte di ACS, anzi forse la situazione é peggiorata.
Inoltre il consigliere La Cerra è certo di aumenti in bolletta che, contrariamente alle sue affermazioni, sono assolutamente esclusi in convenzione. Non si comprende in base a quale ragionamento poi gli interventi sulla rete idrica necessari non potranno essere fatti con finanziamenti pubblici per cui già l’amministrazione ha presentato un progetto.
Insomma, – conclude Catalano – il no al cambio gestore appare strumentale ad un tema, quello dell’acqua pubblica, che non tiene conto del dato reale e cioè che ad Apollosa si soffrono tutto l’anno interruzioni senza preavviso. A questo problema si cerca, con la scelta del cambio gestore di dare una soluzione, una scelta coraggiosa e non più procrastinabile. Ma la domanda che ci poniamo, e che rivolgiamo alla minoranza e ai promotori del costituendo comitato civico è: loro cosa propongono per risolvere il problema idrico? É questo il tavolo del confronto, non altro.