CRONACA
Omicidio Parrella, svolta nelle indagini: arrestato il 28enne Silvio Sparandeo

Ascolta la lettura dell'articolo
Svolta nell’omicidio Parrella, il 32enne beneventano morto all’ospedale Rummo lo scorso 28 luglio per una devastante emorragia cerebrale causata dai calci e dai pugni ricevuti al volto, alla testa e all’addome, durante una festa di compleanno in un ristorante di contrada Pino, alla periferia del capoluogo sannita.
Nelle prime ore del mattino è scattata una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip su richiesta della Procura, nei confronti del 28enne beneventano Silvio Sparandeo. Il giovane è ritenuto responsabile di omicidio preterintenzionale aggravato da futili motivi.
Gli elementi inizialmente raccolti avevano portato all’immediato fermo di un’altra persona, il 29enne Umberto Sferruzzi, che – seppur presente al momento dell’aggressione – era stato rimesso in libertà dal Riesame poiché ritenuto – scrive la Procura – “il secondo inseguitore della vittima e non come suo aggressore”.
MESI DI INDAGINI – Così sono state sviluppate ulteriori e più approfondite indagini della Squadra Mobile della Questura, con il costante coordinamento della Procura, volte a individuare l’autore dell’omicidio attraverso l’identificazione e l’escussione di tutti i presenti alla festa, ma anche attraverso l’attivazione di intercettazioni telefoniche e ambientali, la ricostruzione e la comparazione degli indumenti indossati dagli ospiti con quelli rilevabili dal sistema di videosorveglianza e dai contenuti multimediali estratti nel corso degli esami forensi eseguiti sui vari telefoni sequestrati, oltre al miglioramento cromatico del video che aveva immortalato il momento dell’aggressione.
Queste attività hanno permesso di raccogliere gravi e univoci elementi di prova – continua il procuratore Aldo Policastro – a carico del 28enne arrestato.
Le investigazioni – prosegue la nota della Procura – sono risultate particolarmente complesse a causa della copertura solo parziale dell’area videosorvegliata presente nel ristorante e del clima di omertà e reticenza creatosi tra i partecipanti alla festa, i quali, per la gran parte, hanno riferito solo circostanze generiche e contraddittorie, con alcuni che hanno anche negato che la vittima fosse stata aggredita.
LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI – Sulla base della ricostruzione fatta dalla Mobile e dalla Polizia Scientifica, attraverso i fotogrammi del sistema di videosorveglianza del locale, si è accertato che il 32enne al termine di un alterco avvenuto sulla terrazza inferiore del ristorante con alcuni partecipanti alla festa, sia scappato a forte velocità per sfuggire al suo aggressore che lo inseguiva a breve distanza. Dopo aver percorso diversi metri, è scivolato in un declivio nei pressi dell’ingresso del ristorante. A questo punto Sparandeo, dopo essere caduto a sua volta sulla ghiaia del parcheggio, si sarebbe rialzato e lo avrebbe raggiunto iniziando a colpirlo con forti pugni alla testa e sul corpo, mentre il giovane giaceva a terra. Successivamente lo avrebbe picchiato anche con un calcio al torace, mentre due degli invitati cercavano in tempi diversi di trattenerlo e allontanarlo dalla vittima, ormai in fin di vita.
GLI ALTRI COINVOLTI – Il raffronto tra le immagini dell’aggressione e gli atti di indagine, ed in particolare le dichiarazioni rese dai partecipanti alla festa – conclude il procuratore Policastro – ha permesso di delineare ulteriori responsabilità, a dimostrazione dell’ampia omertà che ha circondato il grave fatto criminoso, per il reato di favoreggiamento personale, nei confronti di altre quattro persone (tra le quali anche il 28enne Sferruzzi inizialmente sottoposto a fermo), che hanno aiutato l’arrestato ad eludere le indagini nei suoi confronti, negando palesemente il vero, mentre un quinto soggetto è stato denunciato per aver violato le prescrizioni della misura della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza.