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Dal Papa a ‘Porti di Terra’: Pietrelcina accoglie il ‘Festival del Welcome’ di Caritas

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Macchina organizzativa a lavoro per preparare la seconda edizione di “Porti di Terra”, il Festival del Welcome realizzato da Consorzio “Sale della Terra” Onlus, cooperativa “Il Melograno” e Caritas Benevento.
La manifestazione rientra quest’anno nell’ambito del progetto dal titolo “I piccoli Comune del Welcome”, di recente vinto dal Consorzio “Sale della Terra” Onlus e finanziato da Fondazione per il Sud.
Secondo quanto si evince da una delibera di giunta, sarà Pietrelcina – comune ‘welcome’ e che tra poco più di due settimane riceverà la visita di Papa Francesco – a ospitare l’anteprima e la serata di apertura dell’evento, in programma a partire dal 18 maggio 2018. L’iniziativa, che lo scorso anno ha già riscosso tanti consensi a livello nazionale in termini di politiche sociali destinate all’accoglienza e alla concreta integrazione, proseguirà poi negli altri comuni del ‘welcome’ Castelpoto, Torrecuso e Benevento.
Tanti i temi in discussione nel corso dell’importante manifestazione: sviluppo locale, agricoltura sociale, contrasto allo spopolamento, nuove forme di welfare orientate al Welcome come Sprar, Rei e Budget di Salute.
“#PortidiTerra, Festival del #W&W” è la sintesi del Cammino pastorale della Caritas diocesana di Benevento incentrato sul passaggio da un sistema di “welfare dei servizi” ad un sistema di “welfare delle relazioni”.
Un “Welfare” – spiega la Caritas – che si trasforma in “Welcome”, inteso non solo come accoglienza strutturata dei migranti, come mera prestazione di servizi, ma declinato in relazioni, reciprocità tra chi accoglie e chi arriva, tra chi offre un servizio e chi lo riceve.
È con questo spirito che nasce l’idea di un Festival dedicato al Welcome nei paesi che ospitano gli Sprar della Caritas di Benevento.
Il sistema Sprar è l’unica tipologia di integrazione possibile e presenta una molteplicità di inneschi virtuosi poiché accogliendo numeri limitati di persone, gli garantisce percorsi di istruzione, tirocini lavoro, tutele sanitarie e gli permette di intrecciare le indispensabili reti di relazioni con chi accoglie.
Ed è così che si scopre che i comuni ‘welcome’ divengono il centro del mondo, il centro di un cambiamento epocale in cui piccoli gruppi di migranti possono dare nuova vita a paesi che rischiano di diventare terre d’abbandono, creando le dinamiche che permettono di rispondere ai bisogni di ogni individuo debole delle loro comunità, sia esso migrante o autoctono.