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Glyphosate, Coldiretti: autorizzazione della Commissione Ue danneggerebbe il Sannio

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"In attesa della decisione definitiva dell'Europarlamento è necessario che le misure precauzionali introdotte a livello nazionale riguardino coerentemente anche l’ingresso in Italia di prodotti stranieri trattati con modalità analoghe come il grano proveniente dal Canada dove viene fatto un uso intensivo di glifosato nella fase di preraccolta”. E’ quanto commenta Coldiretti Benevento in riferimento al rinvio della decisione per rinnovare l’autorizzazione del Glyphosate al prossimo comitato del 6 novembre dopo che la Commissione ha constatato che non c’è il sostegno sufficiente per approvare la proposta della Commissione europea. "Una posizione imprescindibile quella di Coldiretti - sottolinea il presidente di Coldiretti Benevento e vice presidente nazionale, Gennarino Masiello - perché non è possibile adottare due pesi e due misure in una regolamentazione normativa che in Italia esclude la possibilità, in agricoltura, di utilizzare il glifosato in fase di preraccolta. Come pure lo vieta nelle aree frequentate dalla popolazione come ad esempio parchi, giardini, campi sportivi, aree gioco per bambini, zone interne a complessi scolastici o strutture sanitarie. Una posizione che va ben evidenziata anche nell’ambito dell’accordo di libero scambio tra Unione Europea e Canada (CETA) dove al contrario si prevede invece l’azzeramento strutturale dei dazi indipendentemente dagli andamenti di mercato". "Se la Commissione Europea - conclude Francesco Sossi, direttore Coldiretti Benevento - dovesse votare positivamente il provvedimento, il Sannio che vanta una produzione cerealicola di spessore subirebbe di sicuro un danno. Come Coldiretti ci opporremo alle importazioni di prodotti stranieri per cui non valgono le stesse stringenti normative italiane in materia di salute e sicurezza pubblica. Proprio ieri abbiamo festeggiato il Word Pasta Day ricordando che, nel nostro Paese, l'obbligo di indicazione della materia prima in etichetta scatterà a partire dal prossimo febbraio. Un provvedimento per garantire maggiore trasparenza negli acquisti ai consumatori e fermare le speculazioni che hanno provocato il crollo dei prezzi del grano italiano al di sotto dei costi di produzione".
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