POLITICA
Iesce: “Legge sui Piccoli Comuni, una grossa opportunità anche per il nostro Sannio”

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“E’ stato un percorso lungo e difficile ma dopo quattro legislature, grazie all’impegno e alla determinazione del Partito Democratico e di altri Partiti, l’Italia ha una legge importante che tutela i piccoli Comuni, che rappresentano l’ossatura su cui si regge il nostro Paese e che ora avranno a disposizione risorse per la riqualificazione degli immobili dismessi, per la manutenzione del territorio e delle infrastrutture, per la diffusione della banda larga, per garantire l’offerta dei servizi essenziali”.
Così Antonio Iesce, componente dell’Assemblea Nazionale del PD. “I Comuni fino a 5.000 abitanti – continua Iesce – sono una enorme ricchezza dal punto di vista storico, artistico, paesaggistico, enogastronomico, ma spesso non possono esprimere al meglio le proprie potenzialità per una carenza di servizi. Con questa legge il Governo nazionale investe sulla valorizzazione di questi territori e quindi sul nostro futuro. Insomma, l’altro giorno – dichiara Iesce – è stata una bella giornata per l’Italia per dirla con le parole del nostro deputato Dem, Ermete Realacci, primo firmatario della legge. Anche perché i piccoli comuni, definizione che ricomprende tutti quelli al di sotto dei cinquemila abitanti, sono 5.591 e rappresentano il 69,9% dei Comuni italiani. Occupano il 54% del territorio nazionale, e sono il luogo in cui vivono 11 milioni di persone.
Scopo della legge, naturalmente, – spiega Iesce – è quello di favorire e promuovere lo sviluppo sostenibile economico, sociale, ambientale e culturale, promuovere l’equilibrio demografico del Paese, favorendo la residenza nei piccoli comuni, incentivare la tutela e la valorizzazione del patrimonio naturale, rurale, storico, culturale e architettonico. Il ddl punta anche all’adozione di misure a favore dei cittadini che vi risiedono e delle attività produttive, contro lo spopolamento e per incentivare l’arrivo dei turisti. Per piccoli comuni si intendono i centri con residenti fino a 5.000 abitanti ma anche i comuni istituiti con la fusione tra centri che hanno, ognuno, popolazione fino a 5.000 abitanti.
La legge – spiega ancora Antonio Iesce – definisce anche altri parametri per beneficiare dei finanziamenti destinati ai «piccoli»: devono essere comuni collocati in aree interessate da fenomeni di dissesto idrogeologico; comuni caratterizzati da marcata arretratezza economica; comuni nei quali si è verificato un significativo decremento della popolazione residente rispetto al censimento generale della popolazione effettuato nel 1981; comuni caratterizzati da condizioni di disagio insediativo, sulla base di specifici parametri definiti in base all’indice di vecchiaia, alla percentuale di occupati rispetto alla popolazione residente e all’indice di ruralità, ad esempio”.