CULTURA
La Musica Beneventana torna protagonista grazie agli studiosi Kelly e Peattie
Ascolta la lettura dell'articolo
La Musica Beneventana riprende vita. Gli spartiti medioevali, custoditi nella biblioteca capitolare, ritornano a raccontare la storia della Chiesa e della musica liturgica dell’Italia meridionale latina prima dell’imposizione del canto gregoriano.
Vicende strettamente collegate con l’epoca Longobarda e con il ruolo centrale che il capoluogo sannita ha rivestito nella formazione e nello sviluppo di una cultura musicale indipendente e che non ha eguali.
Un’evoluzione completamente autonoma e che da oggi può essere apprezzata in pieno, grazie allo studio “The Music of Beneventan Rite” di Thomas Kelly e Matthew Peattie presentato, ieri pomeriggio, dall’Ufficio diocesano per la Cultura e i Beni culturali e della Fondazione Benedetto Bonazzi onlus.
“Il canto beneventano presenta una propria sintassi musicale – ha spiegato Kelly -. Con i nostri studi siamo riusciti a renderlo attuale e a disposizione di chiunque voglia cantarlo”.
Pe riportare completamente alla luce una delle pagine di storia più importanti della Benevento medioevale ci sono voluti più di 40 anni di intenso lavoro. “La musica liturgica – ha aggiunto Kelly – è una parte importante della storia della città. Con il nostro volume abbiamo accesso i riflettori su un aspetto importante della cultura di Benevento”.
L’iniziativa culturale ha visto la partecipazione di Nicola Tangari dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale e di Vincenzo De Gregorio, preside del Pontificio Istituto di Musica Sacra di Roma.
L’evento, presieduto dal mons. Mario Iadanza, si è concluso con un’esibizione del Coro “Santa Cecilia” della Cattedrale di Benevento, diretto dal m° mons. Lupo Ciaglia, che ha eseguito alcuni brani dimostrativi del canto beneventano. “Siamo orgogliosi di ospitare il professore Kelly – ha concluso Iadanza -. Oggi è un giorno importante per tutta la Chiesa Beneventana”.