CULTURA
I Cavaniglia, signori di San Marco dei Cavoti: ecco l’ultimo lavoro dello storico Fuschetto

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La ricerca storica e l’amore per la stessa guidano la penna del sannita Angelo Fuschetto nella stesura del suo ultimo libro “Il borgo dei Cavaniglia-pubblico e privato nei documenti inediti (1550-1752) di una nobile famiglia spagnola a San Marco dei Cavoti e di alcuni dei suoi sudditi”. Il saggio storico, un volume non troppo spesso, edito da Edizioni Auxiliatrix Benevento, attraversa l’evoluzione della stirpe dei Cavaniglia, marchesi di San Marco dei Cavoti.
È in questo luogo del Fortore che si snodano le vicende ricostruite dallo storico beneventano, attinte da fonti inedite.
Si tratta di un viaggio nel feudalesimo moderno, in quel Sud Italia in cui tardò a sgretolarsi come sistema giuridico e politico: l’opera, infatti, non è solo la storia dell’illustre famiglia né soltanto del feudo di San Marco dei Cavoti, ma rappresenta la storia di un’epoca e del Mezzogiorno d’Italia.
L’autore torna a parlarci del comune fortorino dopo molti anni dalla pubblicazione nel 1984 del volume “San Marco dei Cavoti: dall’antica San Severo beneventana alla scomparsa del feudo”, concentrandosi, stavolta, sul potere economico e politico esercitato dai Cavaniglia. Famiglia dalle origini spagnole, si stabilì nel comune beneventano nella prima metà del Cinquecento fino a scomparire nella seconda metà del Settecento, mentre il sistema feudale era agonizzante e sarebbe stato abolito a breve.
Ricchi feudatari, come dimostrano i testamenti e gli attestati notarili presi in esame da Fuschetto, i Cavaniglia custodivano il loro potere mantenendo strette relazioni con gli ordini religiosi, e neanche le rivolte popolari come quella di Masaniello riuscirono a intaccarne le facoltà. Difesero i propri patrimoni, adattandosi ai cambiamenti, ricorrendo alle strategie matrimoniali e di successione ma non bastò ad impedirne l’estinzione, che ne conseguì la frammentazione delle proprietà. Il nome della famiglia col passare del tempo fu così ricoperto di polvere.
Oggi lo scrittore beneventano recupera i fili che tramano la storia dei Cavaniglia e di San Marco dei Cavoti e con stile asciutto e con l’obiettività storica gli ridà vita. (Amalia Panella)