ENTI
Provincia, surroghe al Consiglio: entrano Di Cerbo, Napoletano e Ciarlo
I tre nuovi consiglieri subentrano rispettivamente a Palmieri, Molinaro e Picucci, decaduti dopo le scorse amministrative. La seduta rischiava di saltare per volontà della minoranzaAscolta la lettura dell'articolo
Il primo consiglio provinciale, dopo la parentesi delle elezioni amministrative che hanno visto il presidente dell’assise Claudio Ricci non riconfermato sindaco di San Giorgio del Sannio, è iniziato dopo un’attesa di due ore, a causa della volontà di alcuni consiglieri di minoranza, pur giunti alla Rocca dei Rettori ma non presentatisi tra gli scranni dell’aula consiliare, di far saltare la seduta.
All’ordine del giorno la surroga dei consiglieri non rieletti alle amministrative del 5 giugno.
Dopo una lunga discussione a porte chiuse tra il numero uno della Rocca Ricci, il segretario generale Nardone e i consiglieri presenti, sulla validità del numero legale della seduta odierna pur in assenza di alcuni consiglieri di minoranza, è stato deciso lo svolgimento dell’assemblea con i sette componenti consiliari presenti più il presidente, ritenendo valida la seduta.
Si è proceduto, quindi, alla deliberazione delle surroghe dei consiglieri subentranti, i primi non eletti delle liste di appartenenza all’elezione del Consiglio provinciale del 12 ottobre 2014, con voto per appello nominale sull’insussistenza delle cause di ineleggibilità.
Ad Annachiara Palmieri, dunque, è subentrato Giuseppe Di Cerbo, a Giuseppe Molinaro il riconfermato sindaco di Airola, Michele Napoletano e Teresa Ciarlo, nominata anche capogruppo di F.I. in Consiglio con Matera, a Oberdan Picucci dimissionario dopo l’esito del ballottaggio a Benevento che lo ha visto entrare in consiglio comunale come assessore alla Cultura per la giunta Mastella in quota Udc.
Non sono mancati momenti di impasse, quasi di ostruzionismo, di natura tecnico-burocratica sollevati soprattutto dal consigliere di Forza Italia, Matera.
A plenum ricostituito dell’assemblea provinciale Ricci ha fatto chiarezza sulla sua posizione politico-personale e giuridica successiva alla mancata rielezione.
“La volontà manifestata di lasciare la presidenza del Consiglio provinciale – ha detto Ricci– il giorno dopo l’esito del voto rimane valida, ma in quei giorni qualcuno mi ha invitato a riflettere sulla incidenza che la mia scelta personale e politica avrebbe potuto avere sull’organo provinciale e sulla conseguente apertura di una crisi di governo dell’ente.”
Ricordiamo che nei giorni successivi all’esito delle amministrative del 5 giugno su sollecitazione della Prefettura di Benevento intervenne il ministero per gli Affari regionali e le autonomie, che ritenne valida la permanenza di Ricci al vertice della Provincia in virtù della legge Delrio: “Non poteva decadere in quanto al momento della presentazione della candidatura era consigliere provinciale.”