POLITICA
Web e comunicazione, Farese (M5S): “Noi già nel futuro, gli altri chiusi nei palazzi”

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“Il Movimento 5 Stelle ha occupato le piazze virtuali, oltre a quelle reali. E’ l’unica forza politica ad aver fatto entrambe le cose, nella speranza e nella convinzione che le urne siano benevole. Una forza, quella del Movimento, che è nata dalle intuizioni geniali di Gianroberto Casaleggio e fa del web il luogo della controinformazione – libera da potentati economici e politici- e della discussione”. Così in una nota il candidato sindaco del M5S, Marianna Farese.
“Il candidato del centrosinistra – prosegue la grillina – ha tentato lo sbarco in rete: è stato un fallimento. La pagina “Benevento Centrale” langue, come la stazione di Porta Rufina; una fan page nata ‘spontaneamente’ ha meno di mille iscritti. Il profilo del candidato, poi, intristisce. Il signorotto di Ceppaloni al confronto sembra un ‘nativo digitale’. È il segno che alla giovane età del fantoccio di Pepe corrisponde una visione vecchia della politica: sua e dei suoi uomini, cha abitano goffamente la Rete. Strumento che per noi rappresenta, coniugato sapientemente alla concretezza dell’incontro che stiamo sperimentando nei quartieri e nelle contrade della nostra città, la possibilità di una democrazia più partecipata e trasparente.
D’altronde i nostri attivisti lo utilizzano meravigliosamente per contrastare l’informazione spesso distorta o per farsi portavoce di istanze della società civile incarnando alla perfezione l’idea di ‘intelligenza collettiva’. Così come fanno i candidati della nostra lista – spiega Farese -, che hanno colonizzato il web diventando tutti animatori di una vera e propria ‘agorà digitale’. Per questo nel nostro Programma (a proposito: ma il programma del Pd esiste? Non riusciamo a trovarlo… in rete) abbiamo parlato di un Comune ‘social’. È fondamentale per un sindaco/portavoce del XXI secolo essere sempre in rete con i suoi cittadini per sentirne bisogni e desideri.
L’esatto opposto di quanto fatto in questi anni dal fantoccio di Pepe, chiuso nel Palazzo (Mosti) come un antico signore feudale – concludono i grillini -. Giovane anagraficamente, vecchissimo nello stile comunicativo e nelle pratiche politiche. Il 5 giugno segnerà, tra le altre cose, il passaggio simbolico di Benevento dalla politica ‘analogica’ a quella ‘digitale’”.