Generica
“Persone franche dal pizzo”: la proposta di fabBENE per contrastare il racket
Ascolta la lettura dell'articolo
“La camorra è un tabù” Afferma senza mezzi termini Giulia Tesauro, candidata al Consiglio Comunale di Benevento per la lista civica fabBENE. “Nessuno ne parla nella nostra città. Assente dal dibattito pubblico, dalle dichiarazioni dei candidati. Il giornalista Enzo Colarusso ha posto l’attenzione su questo tema raccogliendo l’appello di Amleto Frosi, presidente di Alilacco, associazione antiracket, che già lo scorso aprile aveva invitato i candidati sindaci a prendere posizione sul tema.
Come lista civica fabBene – spiega Tesauro – non possiamo star fermi di fronte al velo di omertà che copre la nostra città. Secondo l’ultimo rapporto della Direzione Investigativa Antimafia, sono quattro i clan che si dividono il controllo della città di Benevento. Ma nessuno ne parla. Questo silenzio è agghiacciante e dà il segnale di quanto ben radicata sia la criminalità organizzata nel tessuto sociale cittadino. Restare indifferenti significa essere conniventi e noi non vogliamo esserlo. Noi non vogliamo i voti dei camorristi, ripudiamo le logiche clientelari e il voto di scambio. Tra i pilastri su cui è fondato il nostro programma, il nostro progetto civico, c’è la trasparenza. Trasparenza negli appalti, per non dar da mangiare a chi ci avvelena la terra”.
Contrastare la camorra significa anche non lasciare solo chi denuncia, costruendo una rete sociale che sia in grado di sostenerlo.
“Proprio per costruire questa rete sociale noi di fabBENE proponiamo detassazione e sgravi fiscali, per un certo periodo di tempo, per tutti quei cittadini che denunciano e fanno condannare chi impone e chiede il pizzo – prosegue Federica De Nigris, candidata sindaco per la lista – È una soluzione già sperimentata con successo in altri comuni, e noi possiamo realizzarla anche a Benevento adesso. L’amministrazione deve costituirsi parte civile in tutti i processi che riguardano il racket e la criminalità organizzata che toccano il proprio territorio e la propria comunità”.
Conclude Giulia Tesauro: ”Contrastare la camorra significa sensibilizzare le giovani generazioni, credere nel laboratorio di crescita civica che possono rappresentare le scuole. Contrastare la camorra significa mettere al centro della propria agenda le politiche sociali, garantire ad ogni cittadino dignità sociale ed economica, garantirgli i diritti che gli spettano per non renderlo preda dei pescecani. Contrastare la camorra significa far sentire ogni cittadino responsabile della gestione del bene comune, partecipe del dibattito politico, significa portare avanti una politica che parta dalle periferie, dal basso, significa praticare quell’educazione alla bellezza di cui parlava Peppino Impastato”.