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Calcio

Dal 1976 ad oggi il Lecce nel destino del Benevento

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C’è stato spesso il Lecce o la città di Lecce nel destino del calcio beneventano. Nel bene o nel male il Salento ha rappresentato, più volte, per i giallorossi sanniti, una sorta di ‘prima’ e ‘dopo’.

Oggi è come se si fosse chiuso un cerchio, aperto ben 40 anni fa. Era la stagione 1975/1976, quella di Piero Santin in panchina, quella della cavalcata trionfale, quella dei due punti nelle ultime quattro gare, che costò la leadership e consegnò la serie B proprio al Lecce. Una promozione che rappresentò per il club pugliese una svolta importante su cui costruire le sue fortune negli anni avvenire.

Basti pensare che i salentini lasciarono quell’anno la terza serie e non la videro più fino al  1995/1996 stagione in cui tornarono immediatamente nel campionato cadetto, di fatto avviando un altro ciclo conclusosi nel 2012, anno in cui il Lecce torna nella riformata Lega Pro per illecito sportivo. Mentre per il Benevento quel 1976 segnò l’inizio di un lungo calvario tra la terza serie e i dilettanti. Un calvario fatto di fallimenti, rinascite ed illusioni. Di promozioni sfiorate e di promozioni scippate.

-Il ‘Via del Mare’- I destini tornano ad incrociarsi il 14 giugno 1998. Questa volta con la città di Lecce e il suo stadio. Il Benevento insegue la serie C/1 e sulla sua strada c’è il Crotone.  La Strega è guidata in panchina da Pino Raffaele, allenatore dedito alla sostanza più che al gioco spumeggiante. I giallorossi vanno in vantaggio con Petitto al 44esimo, sull’1 a 0 si chiude la prima frazione di gioco. Nella ripresa i calabresi, con Moschella prima e Balestrieri poi, ribaltano il risultato e conquistano la promozione. Il percorso a ritroso dal Salento è una via Crucis per i sostenitori sanniti: una sciarpa giallorossa annotata al guardrail sulla via del ritorno, l’emblema di una giornata da dimenticare.  Le settimane a seguire furono anche peggiori con l’addio dell’allora presidente Gianraffaele Cotroneo che sembrò sancire la fine del calcio professionistico in città. Non fu così. Tra mille difficoltà gli stregoni ripartirono con Renato Pedicini per quello che doveva essere un campionato tranquillo, senza pretese e senza affanni. E invece il Benevento, quarto alla fine della regular season, si giocò nuovamente la promozione. A distanza di 12 mesi si tornò allo Stadio Via del Mare di Lecce. Fu un trionfo. I sanniti al cospetto della corazzata Messina, apparivano come la vittima sacrificale. Il gol di Scaringella per i siciliani sembrò confermare i pronostici, ma il pareggio di Bertuccelli prima e il gol vittoria di Rosario Compagnano allo scadere dei tempi supplementari, cambiarono la storia. Lecce divenne come per magia un dolce ricordo, da custodire e difendere. Per i tifosi sanniti il Via del Mare diventa lo stadio del trionfo.

L’era recente – Prima della partita di oggi, i due club si erano incontrati, oltre che in campionato, in un’altra partita importante. Parliamo di una semifinale play off, quella della stagione 2013/2014, vinta dai pugliesi tra le mura amiche per 2 – 0.

Oggi l’ennesimo capitolo di una saga che continua a regalare emozioni sulla direttrice Benevento-Lecce. Un capitolo, l’ultimo in ordine di tempo, che sarà ricordato a lungo dai tifosi beneventani, che da 87 anni inseguivano quel sogno chiamato ‘Serie B’. (Massimo Gallo)

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