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Scuola, ‘ore contate’ per i docenti precari: da stanotte parte la proposta on line dell’immissione in ruolo
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Sta per scattare l’ora x dell’assunzione in ruolo per migliaia di docenti precari che stanotte a partire da mezzanotte e un minuto potranno ricevere tramite il sistema informativo on line del Miur la proposta di nomina a tempo indeterminato.
Questa opportunità, attesa da anni per numerosi precari, e che potrebbe concretizzarsi nelle prossime ore anche se in molti casi costerà il trasferimento in altre città, è destinata soltanto a coloro che entro il 14 agosto scorso hanno presentato domanda, secondo quanto previsto dal decreto sulla “Buona Scuola.”
L’accettazione della proposta potrà avvenire entro le 24 dell’11 settembre prossimo. Un margine temporale abbastanza ampio che coincide con il periodo relativo alle operazioni di convocazione per gli incarichi annuali che saranno fatte dagli uffici scolastici provinciali.
A Benevento l’USP comincerà le assegnazioni annuali già da domani a partire dalle classi di sostegno per concludere l’iter il 4 settembre prossimo per tutte le materie di insegnamento per le scuole secondarie di primo e secondo grado.
Sono in tanti i docenti precari che potranno decidere nel giro di poco più di una settimana il loro futuro. Negli ultimi mesi sfoghi e riflessioni sono state affidate a community on line e non solo per condividere stati d’animo, esperienze, preoccupazioni, che potrebbero rivelarsi infondate per molti.
Chi, infatti, riceverà dal Miur la proposta di nomina a tempo indeterminato nelle prossime ore dovrà necessariamente accettarla pena l’esclusione definitiva da tutte le graduatorie, nel frattempo, però, se accetta una supplenza annuale dall’Usp può rimandare la presa di servizio per il ruolo, che in questo caso sarà giuridico a tutti gli effetti.
In questo modo i docenti che hanno ottenuto la nomina a tempo indeterminato ma hanno accettato anche la supplenza potranno svolgere un anno di prova, dopo il quale potranno fare richiesta di mobilità.
Una condizione questa che permetterà di fatto, in molti casi, di rimanere nella propria provincia, qualora la destinazione fosse in un’altra città, senza trasferirsi e annullare, perciò, per sempre il rischio di quella che da molti è stata definita una vera e propria deportazione.
A scoraggiarsi per questa circostanza molti insegnanti con figli che in alcuni casi hanno deciso di non presentare domanda per il ruolo.