Sindacati
Uffici postali a rischio chiusura nel Sannio: sindacati in stato di agitazione. Chiesto incontro con il prefetto

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Dopo l’esito negativo dell’incontro del 3 agosto, tenutosi fra le organizzazioni sindacali e l’azienda Poste Italiane, la Cgil, Uil, Ugl e Failp hanno proclamato uno stato di agitazione del personale, attivo dal 5 settembre al 3 ottobre. Le organizzazioni sindacali hanno inoltre chiesto un incontro con il Prefetto di Benevento in quanto temono una possibile chiusura di alcuni uffici postali sia nel capoluogo sia in provincia.
Intanto, il 7 settembre è previsto un presidio sindacale presso le poste centrali di via delle Poste dalle ore 8:00 alle 10:00, mentre dalle 11:00 alle 13:00 il presidio si sposterà al corso Garibaldi.
“Le motivazioni della protesta sono tante, innanzitutto i continui tagli del personale – spiega Giovanni Romano, presidente della Rsu Unità produttiva Filiale Pt Benevento – mettono a rischio il corretto funzionamento del servizio postale, costringendo i clienti a file chilometriche e alla non copertura di tutte le postazioni disponibili.
In aggiunta, anche la consegna della posta non può essere garantita giornalmente, a causa della diminuzione del numero dei portalettere. Questi disagi, uniti ad una strumentazione vecchia e obsoleta, portano alla chiusura di uffici postali per presunti guasti tecnici”.
Una carenza di personale che ha portato anche alla revoca delle ferie, sottolineano sempre le sigle sindacali, e non solo. Oltre ai tagli già avvenuti, infatti, l’azienda Poste Italiane sta procedendo con gli “esodi incentivati dei lavoratori”.
I sindacati non solo vogliono denunciare l’atteggiamento di non curanza delle Poste Italiane davanti al malessere degli impiegati, ma sospettano anche che ci sia un piano di riduzione del personale, che culminerà con una esternalizzazione dei servizi: una delle regole previste dal Jobs Act – scrivono – “che permetterebbe di ridurre non solo i costi, ma anche i diritti dei lavoratori”.
Nel Sannio gli sportelli a rischio chiusura e razionalizzazione sono quelli di Tocco Caudio, San Nazzaro, Bagnoli di Sant’Agata dei Goti, Faggiano, Forchia, Cuffiano e San Giovanni di Ceppaloni, mentre sembra essere già stata chiusa la succursale numero sei dei capoluogo sannita.
Per questo motivo le associazioni dei lavoratori chiedono la presenza dei primi cittadini dei comuni sopraindicati oltre che del sottosegretario di Stato Umberto Del Basso De Caro e del consigliere regionale Erasmo Mortaruolo per un incontro da tenersi in Prefettura e che dovrebbe decidere le sorti di uffici postali e lavoratori. La mobilitazione ha fatto partire anche una raccolta firme, che, al momento, conta mille firmatari. (Elvira Iadanza)