Valle Caudina
Incendi dolosi in Valle Caudina, istituzioni e forze dell’ordine: “L’unione per sconfiggere la criminalità”
Ascolta la lettura dell'articolo
Il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica allargato ai Sindaci della Valle Caudina si è riunito stamane presso il Municipio di Montesarchio per una riflessione congiunta sulla situazione complessiva della sicurezza dell’area che di recente ha registrato diversi episodi incendiari.
L’iniziativa del Prefetto Galeone – si legge in una nota – è scaturita anche dall’avvertita esigenza di dare alla popolazione un segnale di vicinanza delle Istituzioni alle esigenze del territorio con il contributo fondamentale dei Sindaci nella rappresentazione dei fenomeni e del relativo impatto sulla percezione della sicurezza da parte dei cittadini.
Alla riunione hanno partecipato, unitamente al Questore ed ai Comandanti Provinciali dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e del Corpo Forestale dello Stato, i Sindaci di Montesarchio, Arpaia, Bonea, Bucciano, Forchia, Moiano, Paolisi, Sant’Agata dei Goti ed i Vice Sindaci di Airola e Pannarano.
L’esame dei dati relativi ai reati commessi nei comuni della Valle ha evidenziato una sostanziale tenuta della situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica registrando un andamento pressocché costante delle rapine pur a fronte di un aumento del numero dei furti e delle denunce per estorsione. Dato, quest’ultimo, che assume tuttavia una positiva valenza in relazione alla maggiore propensione alla denuncia da parte delle vittime. Presentano un incremento non significativo sia i danneggiamenti in genere che quelli conseguenti ad incendio.
In effetti, sebbene il numero complessivo degli incendi risulti in flessione, è stato riscontrato un sensibile incremento di quelli di origine dolosa.
L’analisi degli episodi condotta sulle realtà dei singoli comuni e le risultanze delle attività investigative – spiega il comunicato – dimostrano tuttavia che si tratta di episodi di natura e di cause diverse non collegabili fra loro e, pertanto, non riconducibili, allo stato, ad unica matrice criminale.
I vertici delle Forze dell’ordine hanno evidenziato il continuo impegno per l’ottimizzazione delle risorse disponibili al fine di assicurare la massima sinergia volta a garantire la sicurezza del territorio sottolineando che una maggiore collaborazione delle vittime dei reati consentirebbe di ottenere più importanti risultati sul piano investigativo.
Ai Sindaci che hanno rappresentato le difficoltà che i comuni affrontano in un momento di crisi economica che, determinando situazioni di disagio e fragilità sociale, mina anche la tenuta dei valori tradizionali, il Prefetto ha prospettato l’opportunità di consorziare i servizi e segnatamente quelli di polizia municipale per salvaguardare il decoro e la vivibilità urbana.
A tale riguardo il Prefetto ha sottolineato che la collaborazione fra i comuni per condividere le risorse non comporta assolutamente la perdita dell’identità municipale di cui le comunità locali sono gelosamente fiere.
Il Consesso, pertanto, pur nella considerazione che la situazione generale dell’ordine e della sicurezza pubblica non desta particolare preoccupazione, ha concordato sulla necessità che anche i fenomeni diffusi di microcriminalità non possono essere sottovalutati in quanto costituiscono campanello d’allarme del possibile degrado del territorio che deve essere efficacemente prevenuto e contrastato non solo con un maggiore utilizzo dei sistemi di videosorveglianza di cui tutti i comuni stanno progressivamente dotandosi, ma anche con il coinvolgimento di tutte le forze sociali.