ECONOMIA
Pagamenti commerciali: le imprese della provincia di Benevento le più puntuali in Campania

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Nei primi mesi del 2014 in Italia si conferma il trend negativo dei pagamenti commerciali: persistono problemi nella puntualità ai fornitori e parallelamente continua ad aumentare il numero di imprese che saldano le fatture con ritardi superiori ai 30 giorni.
All’interno di questo scenario le imprese campane non fanno eccezione, anzi sono tra le meno virtuose d’Italia. Nel primo trimestre dell’anno in corso infatti solo il 22,9% delle imprese della Regione ha saldato puntualmente le fatture ai fornitori, mentre il 45,5% ha regolato i conti con un ritardo fino a 30 giorni dai termini concordati e ben il 31,6% oltre i 30 giorni. Peggio della Campania ha fatto solo la Sicilia, con il 22,1% di pagamenti puntuali.
Dall’analisi del trend si osserva un peggioramento del 24,2% dei pagamenti puntuali rispetto al 2010. Ma il dato allarmante riguarda i ritardi superiori ai 30 giorni, aumentati del 201% in quattro anni. Inoltre nel primo trimestre del 2014 la Campania esibisce performance di pagamento inferiori sia alla media nazionale (38,8% di imprese puntuali, 16,1% di ritardi oltre i 30 giorni) sia alla macroarea di appartenenza, dove i pagamenti regolari sono pari al 25,1%
È quanto si evince dallo Studio Pagamenti 2014 realizzato da CRIBIS D&B, la società del Gruppo CRIF specializzata nelle business information, che ha analizzato i comportamenti di pagamento delle imprese Campane.
Tuttavia nella classifica delle imprese più puntuali della Campania Benevento si posiziona al primo posto con il 27,9% di pagamenti virtuosi. Seguono Avellino (26,6%), Salerno (24,6%), Caserta (22,3%). All’ultimo posto, in crisi, Napoli con solo il 20,9%.
“Nel nostro Studio abbiamo registrato delle dinamiche che in questi ultimi anni hanno caratterizzato in modo significativo la vita delle imprese campane, che attualmente hanno grosse difficoltà nel saldare i debiti commerciali – commenta Marco Preti, Amministratore Delegato di CRIBIS D&B -. Inoltre continua il processo di istituzionalizzazione dei ritardi nei pagamenti commerciali, cioè la trasformazione dei ritardi in termini contrattuali: le imprese non vogliono perdere clienti e fatturato e quindi concedono qualcosa nei termini di pagamento. Secondariamente alcune imprese non riescono più a stare sul mercato e ritardano oltre modo il saldo delle fatture.
Basti pensare all’andamento dei fallimenti, che hanno raggiunto quota 3.823 nel primo trimestre del 2014, con una media di 58 chiusure al giorno, due ogni ora. Nonostante alcuni segnali di timido miglioramento non bisogna però abbassare la guardia in quanto rimane ancora rilevante il numero di imprese che non onorano gli impegni entro i termini contrattuali”.