CRONACA
Riciclaggio, usura ed estorsione: in manette la beneventana Ida Sparandeo
Ascolta la lettura dell'articolo
E’ accusata di riciclaggio di denaro, usura ed estorsione. Per questo motivo la Squadra Mobile della Questura di Benevento ha eseguito un’ordinanza di misura cautelare, su ordinanza del Tribunale per il Riesame di Napoli, a seguito di sentenza della Corte di Cassazione, ed ha arrestato la sannita Ida Sparandeo.
La donna, classe 1964, è la sorella dei fratelli Sparandeo a capo dell’omonimo clan e la moglie di Antonio Spina, già tratto in arresto per i reati di usura ed estorsione il 14 novembre 2013.
In particolare la Sparandeo è accusata di essere responsabile del riciclaggio dei proventi illeciti derivanti dall’attività di usura svolta dal marito tanto che, con il denaro illegalmente guadagnato, aveva acquistato un appartamento, in provincia, per l’importo di 110mila euro e vari beni mobili.
La donna, inoltre, non si limitava a fare da prestanome al marito ma aveva assunto un ruolo attivo tanto da risultare intestataria di conti correnti oltre che emissaria di numerose cambiali che venivano pagate dalle vittime dei prestiti ad usura. Ogni cambiale aveva un valore di 5mila euro.
Ida Sparandeo, secondo gli inquirenti, gestiva consapevolmente il patrimonio del marito, Antonio Spina, con il quale operava in pieno accordo e sintonia. Malgrado i coniugi non svolgessero alcuna attività lavorativa stabile il loro tenore di vita era decisamente superiore alla media.
La 50enne è attualmente ai domiciliari nella sua villa di San Giorgio del Sannio insieme con il marito Antonio Spina, sottoposto alla stessa misura cautelare.