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Salute

Benevento: nella notte del Venerdì Santo prelievo plurimo di organi all’ospedale “Rummo”

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Prelievo plurimo di organi nella notte del “Venerdì Santo” all’Azienda Ospedaliera “Rummo”. La donatrice, una signora di poco più di cinquant’anni, residente in provincia di Caserta, è deceduta a seguito di un’emorragia cerebrale.

Una volta completato il lungo e laborioso iter dell’accertamento di morte cerebrale, e a seguito della straordinaria disponibilità dei familiari, si è dato avvio alle lunghe pratiche previste dai protocolli internazionali.

Infatti, l’intera organizzazione, coordinata dal dott. Giuseppe Rivellini, responsabile dell’accertamento della morte cerebrale e per i prelievi d’organo dell’Azienda Ospedaliera, è una procedura complessa e delicata che ha coinvolto circa 100 persone tra medici, infermieri, tecnici, autisti e forze dell’ordine.

La fase di preventiva valutazione della idoneità degli organi è stata eseguita dai diversi specialisti del “Rummo” (rianimatori, anatomopatologi, cardiologi, oculisti, radiologi, laboratoristi, medici di direzione sanitaria) che hanno manifestato, ancora una volta, un bell’esempio di intesa professionale e collaborazione multidisciplinare.

Dopo il prelievo delle cornee, inviate al Nuovo Pellegrini di Napoli, dove è sita la banca di raccolta, nella nottata, sono giunte in città le diverse équipe che, in collaborazione con gli operatori sanitari del “Rummo”, dopo attenta valutazione sulle condizioni dei diversi organi, hanno prelevato fegato e reni, organi salvavita.

Il fegato è stato prelevato da una équipe giunta in città in aerotaxi da Bologna; un rene è stato trasferito a Salerno e l’altro è stato prelevato dall’équipe proveniente dal II Policlinico di Napoli.

Al fine di sensibilizzare sempre più la popolazione, il Direttore generale del “Rummo”, Nicola Boccalone, ha assicurato il suo sostegno ad ogni iniziativa istituzionale per favorire e migliorare la “cultura della donazione di organi” ed ha ricordato come la disponibilità dei familiari che hanno acconsentito al prelievo di organi del loro congiunta, debba rappresentare “un esempio tangibile di come poter trasformare un momento di dolore in un gesto di amore e sensibilità”.

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