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Housing Sociale a Santa Clementina, l’associazione “Generoso Simeone” attacca maggioranza e opposizione
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“Housing sociale una metafora che va di moda per nascondere l’incapacità a costruire per il cittadino e nel rispetto dell’ambiente e dell’idea di comunità; nel gergo del politicamente scorretto invece è semplicemente il sinonimo di opportunità”. A scriverlo in una nota alla stampa è l’associazione culturale “Generoso Simeone” che commenta l’esito dell’ultimo consiglio comunale a Palazzo Mosti.
“Giustino Costruzione spa, una ditta casualmente napoletana, sensibile all’emergenza abitativa (ma poi esiste davvero?) beneventana ha pensato di investire finanziamenti regionali nella creazione di immobili per studenti universitari e cittadini sanniti meno abbienti, con allestimenti progressisti proprio in linea con la storia del luogo…
Infine dopo otto ore di discussione si compie un passo indietro e si rimanda alla Regione la decisione, con il risultato di una non “riconoscibilità di pubblico interesse”. E ci è voluto più di un anno per comprenderlo, ci sono volute le rivolte di zona, i comitati, l’opposizione di “quel pubblico” i cui interessi la politica dovrebbe fare.
La timida maggioranza e la urlante opposizione, strepitosa quanto a dichiarazioni ma non negli atti non avendo minimamente pensato di non garantire il numero legale per la votazione del 2012, – prosegue la nota – si sono espresse mediocremente per l’ennesima volta, tralasciando di lavorare concretamente per una zona lasciata per anni marginale e in stato di colpevole abbandono, seppur preziosa. Progetti di riqualificazione e valorizzazione intanto non ne passano; noi stessi ne abbiamo presentato uno all’attuale amministrazione un anno fa e riguardava proprio il ponte Leproso.
Avremmo usato fondi ministeriali per associazioni culturali e già avevamo studiato un piano, piuttosto economico, di riqualificazione e soprattutto valorizzazione, utilizzando la struttura per eventi di interesse culturale. Mancava una firma dell’attuale amministrazione e non è arrivata, forse perché altri erano i progetti che dovevano passare…
La verità di questa vicenda come di tante altre – sottolinea l’associazione – è che la politica della nostra città continua ad essere in tutto simile alla squallida compravendita democristiana. Destra e sinistra si sono dimostrate altrettanto inclini alla logica clientelare, tesa ad accordi preelettorali e costituzioni di segreterie funzionanti, invece che a stesure di progetti condivisibili per il bene comune.
La politica – conclude l’associazione “Generoso Simeone” – ha perso credibilità e il Sannio è sempre più pericolosamente proiettato nell’orbita napolicentrica. Non ci rimane che rassegnarci o reagire e sinceramente per inclinazione naturale non sceglieremo di rassegnarci, quindi…”.