POLITICA
Riforma della legge elettorale, Del Basso De Caro: “Il nuovo testo è un mini-porcellum”
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Il 30 gennaio scorso l’Assemblea della Camera ha iniziato l’esame della riforma elettorale nel testo base adottato dalla Commissione il 24 gennaio. Lo svolgimento dell’esame della riforma elettorale presso la Camera costituisce l’esito di un accordo intercorso tra i presidenti di Camera e Senato all’indomani della dichiarazione della Corte costituzionale di incostituzionalità di alcune disposizioni della legge elettorale adottata nel 2005.
E in particolare, del premio di maggioranza che determina, secondo la Corte, una divaricazione tra la composizione dell’organo di rappresentanza politica e la volontà dei cittadini espressa attraverso il voto, e il meccanismo delle liste bloccate, che esclude la scelta dei candidati da parte di cittadini, totalmente rimessa, invece, ai partiti.
Il sistema elettorale prefigurato dal testo base consiste in un sistema proporzionale identico per Camera e Senato con soglie di sbarramento tra il 5 e il 12%, suddivisone del territorio in circoscrizioni regionali suddivise in collegi plurinominali, premio di maggioranza fino al massimo di 340 seggi per la coalizione o le liste che raggiungono il 35%, turni di ballottaggio, liste brevi e attribuzione dei seggi a livello nazionale.
Un testo che, secondo il parlamentare sannita del Pd, Umberto Del Basso De Caro, a cui abbiamo chiesto cosa cambierebbe in concreto la riforma della legge elettorale se dovesse essere definitivamente approvata, non supera i limiti di incostituzionalità del porcellum.