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Acqua non potabile a Sant’Arcangelo Trimonte. Il Sindaco sospende l’uso nel centro abitato

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Divieto di utilizzo dell’acqua della rete idrica comunale per uso potabile nel centro abitato di Sant’Arcangelo Trimonte. E’ quanto stabilisce un’ordinanza del Sindaco, che inibisce l’utilizzo dell’acqua per il consumo umano.
“Vista la nota trasmessa a mezzo fax alle ore 14.47 del 05.07.2013, – si legge nell’ordinanza sindacale – acquisita al prot. n. 1568, in data odierna, con la quale la Società Alto Calore Servizi, gestore del servizio idrico comunale, a seguito di nota dell’asl di Benevento n. 95398 del 3.07.2013, ha richiesto l’adozione di apposita ordinanza sindacale di sospensione dell’uso di acqua potabile distribuita nel centro abitato di S. Arcangelo Trimonte”.
Da qui la decisione del Sindaco di intervenire vietando l’uso dell’acqua erogata che non risponde ai requisiti di potabilità. I cittadini di Sant’Arcangelo Trimonte non potranno né bere né utilizzare per pulire gli alimenti l’acqua pubblica fornita dal gestore Alto Calore Servizi. L’acqua potrà essere utilizzata solo per l’igiene della persona e della casa.
Intanto si apprende sempre attraverso l’ordinanza sindacale, che “la società Alto Calore Servizi ha comunicato al Comune di aver messo in atto le azioni correttive del caso quali lavaggio della rete idrica interessata, verifica della disinfestazione e monitoraggio della risorsa distribuita nonché nuovi campionamenti per la valutazione della potabilità”.
Il divieto di utilizzo dell’acqua resterà in vigore fino a nuova disposizione.
Sulla questione, ed in particolare sul ritardo nell’emanazione dell’ordinanza, è intervenuto via facebook il consigliere di opposizione Massimo Del Viscovo, commentando: “Come risultante dall’albo pretorio nella mattinata di oggi il Sindaco ha emesso, cosa che bisognava fare dal primo momento, un’ordinanza della quale non conoscendo, allo stato attuale il contenuto non posso dire nulla e nel cui merito mi riservo di esprimermi. Con questo gesto il Sindaco ha implicitamente riconosciuto l’urgenza della situazione della quale da giorni andiamo dicendo e dato risposta alle nostre sollecitazioni. Mi limito come già fatto ad affermare che il tempo trascorso dalla data del 4 cm ad oggi è ingiustificabile e ingiustificato. ribadisco che se non ci si dimostra all’altezza del ruolo ricoperto, cosa che prescinde la persona che ricopre quel ruolo, bisogna lasciare. Il paese non si può fermare in assenza del Primo Cittadino e di fronte ad un’emergenza piccola o grande che sia bisogna avere sempre la capacità di agire nel modo giusto assumendosi fino in fondo le proprie responsabilità. Il fatto che ciò non sia accaduto non è il frutto di un attacco personale (cosa sempre deprecabile) ma la constatazione di un dato di fatto”.