Scuola
Indirizzo sportivo. Dal liceo Rummo la replica alla dichiarazioni dell’istituto Alberti

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Il Consiglio d’Istituto del Liceo Scientifico Rummo, a seguito delle dichiarazioni rilasciate dall’Istituto Alberti, ha inviato la seguente nota stampa.
“Lungi dall’intenzione di alimentare una inutile e sterile – vista l’assenza di motivazioni pertinenti nella nota di docenti e dirigente dell’Istituto Alberti- sequela di repliche e controrepliche, non può esimersi da qualche considerazione a margine della stessa.La prima. Gli autori della nota dovrebbero sapere che non si sta richiedendo una sperimentazione ma un percorso, a partire dall’anno scolastico 2013-2014, ordinamentale, e tanto meno ci si sta candidando a partecipare con un “fantasioso” progetto ad un bando PON.
La seconda. Le convenzioni con le Università per tirocinanti di discipline diverse da Scienze motorie sono forse una prerogativa dell’Istituto Alberti? Il Liceo Rummo ne può vantare molteplici e non solo limitate a tutte le Università Campane ma a prestigiosi atenei pubblici e privati di tutta Italia ed anche europei. Ma che importanza hanno per giustificare l’attribuzione di cui si discute?
La terza. Al di là delle autocelebrazioni, sempre fuori luogo, ma in epoca di valutazioni esterne ancora di più, e, senza nulla togliere alla storia dell’Alberti come istituto tecnico commerciale, vogliamo ricordare come e perché l’istituto si trova ad essere una “somma indistinta di indirizzi”? Non sempre, anzi quasi mai, per meriti speciali! Siamo sanniti e la storia degli istituti, soprattutto del capoluogo, la conosciamo. Ricordiamo bene come iniziò la sua corsa ad avere nuovi indirizzi. Il primo –lo scientifico tecnologico- non lo ottenne per sopravvivere alla emorragia di iscrizioni verso l’altro istituto tecnico commerciale della città e per utilizzare le sue aule vuote? I successivi non li ha ottenuti grazie a qualche suo ex docente, all’epoca amministratore provinciale? E così per tutti gli altri…Non commentiamo l’ultima attribuzione, ma solo per carità di patria.
La quarta. Sanno i docenti dell’Alberti e la loro dirigente che per stravolgere equilibri di organico non ci sarebbe bisogno di una classe, come previsto dalla norma, ma di molte più di una? Inutile parlarne, visto che gli argomenti che amano opporre –se di argomenti si può parlare- non fanno mai riferimento a dati tecnici, a norme, a strutture esistenti”.